Milano
Expo, più tempo per interrogatori e memorie in inchiesta su Sala
Su richiesta della difesa di Beppe Sala sono stati prorogati fino al 25 luglio i termini, previsti dopo la chiusura indagini
Expo, più tempo per interrogatori e memorie in inchiesta su Sala
Su richiesta della difesa di Beppe Sala sono stati prorogati fino al 25 luglio i termini, previsti dopo la chiusura indagini, per chiedere gli interrogatori o depositare memorie nell'indagine sulla 'Piastra di Expo'.
Tra le 8 persone fisiche indagate figura anche il sindaco di Milano ed ex Commissario dell'Esposizione Universale, accusato di falso materiale e ideologico e turbativa d'asta. A questo punto, la possibile richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco e gli altri indagati non arrivera' prima del 25 luglio.
La proroga si spiega con gli imprevisti ritardi 'tecnici' che hanno consentito ai difensori di avere la disponibilita' degli atti depositati con la chiusura delle indagini. Sono passati 12 giorni prima che i difensori degli indagati riuscissero ad avere accesso ai 6 faldoni con gli atti dell'accusa e, per questa ragione, il difensore di Sala, l'avvocato Salvatore Scuto, ha chiesto e ottenuto dalla Procura generale una proroga dei termini di 20 giorni. Proroga partita dal 5 luglio quando sono stati consegnati gli atti ai difensori. Sala e la sua difesa potrebbero decidere di chiedere l'interrogatorio o depositare una memoria.