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Milano
Fabrizio Corona al Terzo Raggio. Non è più guardato a vista. Esclusivo
Fabrizio Corona

di Fabio Massa

Fabrizio Corona non è più guardato a vista. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it da fonti qualificate, l’ex re dei paparazzi sarebbe già stato trasferito al Terzo Raggio (dove si dice siano ospitati i “colletti bianchi”) del carcere milanese di San Vittore. Corona, che porta una tuta nera di Adidas, è già ben integrato all’interno della vita carceraria. La sua cella è la numero 109, e condivide il suo spazio con altri due italiani. Ha la doccia in cella e può usufruire della palestra. Pare che l’uomo, arrestato tre giorni fa, abbia già stretto amicizia con alcuni detenuti.

LA DIFESA CHIEDE AL GIP LA SCARCERAZIONE - Fabrizio Corona, attraverso i suoi legali, gli avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, ha chiesto la scarcerazione al gip di Milano Paolo Guidi. Lo stesso magistrato aveva firmato l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'ex 're dei paparazzi' con l'accusa di intestazione fittizia di beni. Ieri nell'interrrogatorio di garanzia, stando a quanto riferito dalla difesa, Corona aveva sostenuto che il milione e settecentomila euro di 'nero' sequestrato nel controsoffitto della sua collaboratrice sarebbe stato frutto delle sue serate nei locali e che presto avrebbe pagato le tasse su quei guadagni. Corona aveva inoltre parlato dell'esistenza di due conti in Austria. Un'istanza di scarcerazione e' stata depositata al gip anche dal legale di Francesca Persi, la collaboratrice arrestata e titolare della societa' di comunicazione 'Atena'. Nel frattempo, l'avvocato Chiesa contesta la decisione della Procura di ricorrere contro l'affidamento in prova per Corona. "La Procura sconfessa se' stessa - sono le parole dell'avvocato Chiesa - e si contraddice perche' il provvedimento del gip aveva concesso esattamente quello che aveva chiesto la stessa Procura". I pm dell'esecuzione Nunzia Gatto e Nicola Balice nei giorni scorsi, dopo l'arresto, avevano presentato ricorso contro la decisione del gip Ambrogio Moccia, a fine settembre, di evitare il ritorno in cella a Corona riconoscendo la continuazione di alcuni reati per i quali era stato condannato.

"AVEVO INTENZIONE DI PAGARE LE TASSE, SOLDI IN SOFFITTA PER SICUREZZA" - Nel frattempo si sono tenuti gli interrogatori dopo l'arresto. "Quei soldi erano leciti, frutto del lavoro incessante e frenetico di mesi, dopo il 21 settembre volevo dare una svolta alla mia vita e avevo intenzione di pagare le tasse". Questa la difesa, stando quanto riferito dal suo legale Ivano Chiesa, di Fabrizio Corona nell'interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere di San Vittore. L'ex agente fotografico è stato arrestato lunedì scorso con l'accusa di intestazione fittizia di beni riferita al ritrovamento di 1,7 milioni di euro nel controsoffitto dell'abitazione di una sua collaboratrice. Il legale ha riferito che presenterà, nelle prossime ore, una richiesta di revoca della misura cautelare.

LA PROCURA CHIEDE LA REVOCA DELL'AFFIDAMENTO IN PROVA - Intanto la Procura di Milano ha presentato un ricorso alla Cassazione in cui chiede di annullare il provvedimento con cui il gip Ambrogio Moccia a fine settembre aveva consentito a Fabrizio Corona di evitare un ritorno in carcere riconoscendo la continuazione tra alcuni reati per i quali è stato condannato in via definitiva. In sostanza, la mossa della Procura e' finalizzata a revocare l'affidamento in prova. L'istanza è stata depositata il giorno successivo all'arresto dell'ex fotografo. Secondo i magistrati dell'esecuzione Nunzia Gatto e Nicola Balice, nel provvedimento del gip ci sarebbe una "macroscopica violazione" del codice di procedura penale che impone al giudice del rinvio l'obbligo di uniformarsi alla sentenza della Cassazione", che aveva già accolto un primo ricorso contro il riconoscimento della continuazione da parte di un altro gip nel 2014.

 

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