Milano

Fadil: attesi risultati su presenza metalli a ingresso ospedale

Dagli esami tossicologici potrebbe arrivare la risposta per stabilire quale è la causa della morte di Imane Fadil, testimone ai processi contro Berlusconi

Fadil: attesi risultati su presenza metalli a ingresso ospedale

E' ancora mistero sulla morte di Imane Fadil, la 34enne marocchina tra le testi chiave del processo Ruby deceduta l'1 marzo scorso dopo un mese di agonia all'Humanitas di Rozzano. Tra gli altri esiti degli accertamenti attesi in Procura nei prossimi giorni, c'e' il dato sui quantitativi di metalli presenti nel corpo della donna al suo ingresso in ospedale, il 29 gennaio. Una verifica importante per capire le ragioni della presenza oltre la norma di sostanze come cadmio, antimonio, molibdeno e cromo riscontrata qualche giorno prima della morte. I valori potrebbero essersi impennati per via delle cure a cui e' stata sottoposta Fadil, con relativa somministrazione di medicinali, oppure la donna potrebbe essere entrata in ospedale gia' con un'intossicazione in corso. Nei prossimi giorni e' attesa la nomina di un esperto che dovra' occuparsi proprio di approfondire questi aspetti. Stando a una fonte, che non trova conferme ne' smentite in Procura, la pista privilegiata dagli inquirenti, che indagano per omicidio volontario, sarebbe proprio quella dell'intossicazione da metalli, anche se diversi esperti hanno sottolineato che i quantitativi trovati nel corpo della modella non sarebbero sufficienti a uccidere. In ogni caso, l''overdose' di queste sostanze non e' necessariamente collegata a un evento doloso, ma potrebbe essere stata accidentale, dovuta per esempio all'assunzione di integratori. A nessuno dei testimoni risulta pero' che Imane assumesse medicinali o integratori prima di stare male. Dopo l'autopsia del 26 marzo, procede il lavoro dell'equipe guidata dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo. Non e' imminente la consegna della relazione finale.








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