Milano
Faida delle patatine: la causa tra i due figli dell'anziano patron
"Circonvenzione di incapace e sequestro di persona": la causa di Francesco Vitaloni contro la sorella Susanna, che da otto anni gestisce l'impero del padre
Faida nella famiglia delle patatine "San Carlo": la causa del figlio del patron contro la sorella
Prosegue la lacerante faida famigliare all'interno dell'impero delle patatine San Carlo. Il gruppo dal punto di vista aziendale è in salute: nel 2022 ha fatturato oltre 323 milioni di euro (+16,3% rispetto all'anno precedente). Ma tra i membri della famiglia è in atto da tempo una guerra che vede coinvolta anche la magistratura. L'ex presidente è l'88enne Alberto Vitaloni, che ha tuttavia avuto diversi ictus cerebrali. E l'azienda è di fatto passata nelle mani della figlia Susanna. Tuttavia l'altro figlio, Francesco, ha ipotizzato i reati di "violenza privata, circonvenzione di incapace, sequestro di persona e maltrattamenti", proprio nei confronti dell'anziano genitore. Ed ha denunciato la sorella.
Secondo quanto riferisce il Corriere, l'88enne Vitaloni non è visitato da otto anni da alcun medico e verserebbe in uno stato di "demenza vascolare". Francesco Vitaloni non riesce ad avere contatti con il padre e informazioni sulle sue condizioni. Tutto è filtrato dalla sorella. Che sarebbe beneficiaria di alcune operazioni finanziarie milionarie sottoscritte dall'anziani padre. Si parla di operazioni immobiliari quali l'acquisto di due case e due posti auto in via Corridoni, per quasi cinque milioni di euro. E di una villa con ampi terreni ad Olbia, dal valore di due milioni di euro. Beni che Vitaloni senior avrebbe comprato per poi donarne la nuda proprietà alla figila Susanna.
Faida nella famiglia San Carlo, esposto anche nei confronti di un magistrato milanese
Non c'è solo la denuncia di Francesco Vitaloni nei confronti della sorella: i suoi avvocati Carlo Taormina e Mario Marina hanno infatti depositato alla procura di Brescia un esposto denuncia nei confronti del magistrato milanese Rossana Guareschi e del giudice istruttore Giovanni Rollero. Il motivo? Sarebbe stato necessario "disporre una consulenza tecnica medica con il solo scopo di verificare, in modo oggettivo, se Alberto Vitaloni fosse o meno in grado di intendere e volere". Così non è stato. Il capo della Procura milanese Marcello Viola ha inoltre deciso di affiancare a Guareschi il procuratore aggiunto Letizia Mannella "trattandosi di delicato procedimento penale che necessita di solerte trattazione".
"I professionisti di Susanna Vitaloni fingono che il padre stia bene"
Tornando alla denuncia nei confronti della sorella Susanna, gli avvocati di Francesco Vitaloni sostengono che il padre avrebbe manifestato il desiderio di vedere il figlio, ma questo sarebbe impedito dall'altra figlia, così come gli ulteriori accertamenti clinici. Perchè? "L’unica risposta plausibile è che ad Alberto Vitaloni gli accertamenti clinici non arrecherebbero nessun danno, mentre ci sarebbero problemi seri solo per Susanna Vitaloni e i suoi famosi professionisti (medici, avvocati, notai, manager) che fingono che Alberto Vitaloni stia bene, facendogli sottoscrivere atti di Consiglio d’amministrazione che non comprende, facendogli firmare email scritte dai professionisti della figlia, insomma facendogli compiere ogni tipo di atto necessario a Susanna per mezzo di firme e sottoscrizioni varie, vergate flebilmente da mano tremolante e da soggetto totalmente incapace".