Milano
Fase 2, Milano non muore mai. L'orgoglio di una città
Il primo giorno con un alleggerimento del lockdown ha trovato la città pronta a reggere un impatto che poteva essere traumatico
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Lasciatemi un po' di orgoglio, oggi. Un po' di orgoglio perché la città sta reggendo. Riapre, e regge. E se regge, vuol dire che c'è spazio per esperienze sfidanti. Saranno le piste ciclabili? Una nuova mobilità? Nuovi tempi per la città? Nuovi orari degli uffici? Una popolazione che vive e lavora sfalsata, giorno e notte? Non lo so. Forse sì e forse no. Ne discuteremo, nei prossimi giorni. Se saremo bravi e se la città reggerà. Ma possiamo essere orgogliosi, perché i milanesi sono gente disciplinata. L'hanno dimostrato dall'inizio alla fine. Ho sempre sostenuto che i politici sono lo specchio di quello che siamo. Se vince il populismo, se ci sono partiti antiabortisti, se ci sono movimenti antivaccinisti, se c'è chi vuole uscire dall'economia capitalista ed entrare nello statalismo, è perché ci sono persone tra noi che pensano e difendono queste cose. Ecco, se i milanesi, e i lombardi sono così, ne equivale che i nostri politici (tutti, anche quelli più criticati) sono mediamente meno cialtroni di quelli del resto del Paese. E' un segnale importante. E' una cosa che mi fa ben sperare, perché vuol dire che alla fine, magari tra un'inchiesta e l'altra, magari faticosamente, ma in qualche maniera ne usciremo. Supereremo il virus e rimboccandoci le maniche supereremo la crisi. Perché c'è solo una verità, in tutta questa triste storia. Una verità che trascende chi abita oggi o domani a Palazzo Marino e Palazzo Lombardia, chi abita in Assolombarda e chi alla Cgil, che trascende ogni corpo intermedio e vertice di questa nostra società. La verità è che Milano non muore mai. Milano, non muore mai.
fabio.massa@affaritaliani.it