Milano
Fase 2 Coronavirus, Sala: "Milano deve ripartire, farò battaglia a oltranza"
Il sindaco di Milano Beppe Sala: "Battaglia a oltranza con il Governo, Milano deve ripartire in fretta o sarà un segno drammatico. Ambrogino d'Oro ai medici"
Fase due, Sala: "Milano deve ripartire, battaglia a oltranza"
"Ho stima di Conte l'ho detto piu volte e lo dico anche oggi ma patti chiari e amicizia lunga: i sistemi del pre Covid oggi non funzionano, non e' che si possono prendere 3 mesi per risolvere questa cosa, si prendono 15 giorni come si fa nei momenti di crisi e poi ci riferiscono". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala intervenendo a Non Stop News di Rtl 102.5, annunciando: "Da questo punto di vista faro' una battaglia a oltranza, non certo per me ma per i milanesi e perche' se Milano riparte, riparte il paese. E se Milano non riesce a ripartire sara' un segno drammatico". Oggi - ha concluso Sala - abbiamo sotto il Comune i cittadini che manifestano, ma io mi preoccupo anche di piu' di quelli che non manifestano, ma sono a casa che soffrono e hanno i negozi chiusi"
"Bisogna tornare al lavoro in fretta, sostenere il tessuto economico di piccole e medie imprese che soffrono e bisogna dare loro ossigeno - ha aggiunto -, motivo per cui voglio dimenticarmi dei conti stretti del Comune per cercare di aiutare quelli che hanno creato la Milano che avevamo visto prima della pandemia. I successi li creano i cittadini e il tessuto economico e sociale".
"A 8mila sindaci gli stessi fondi di Alitalia, non va bene"
Il fondo previsto nel Dl Rilancio per accogliere le richieste dei sindaci nel contrasto agli effetti del Covid-19, non e' sufficiente per Sala "La cifra non va bene, non esiste e a noi sindaci fa anche un po' arrabbiare che la stessa cifra venga data a Alitalia. va bene tutto, ma non possiamo immaginare di dare 3 miliardi a Alitalia a fondo perduto perche' questa e' la storia della compagnia, e 3 miliardi a 8 mila comuni e sindaci che sono li' oltre le barricate". "A Milano - aggiunge - dobbiamo far andare la metropolitana al 20 per cento del servizio con costi pieni, dobbiamo mantenere pulita la citta' e garantire piu' servizi di welfare di quelli attuali". Da Sala poi l' l'invito, ancora una volta, al governo affinche' dia la possibilita' ai comuni di indebitarsi, proprio come e' possibile fare per uno stato.
"Ministeri, a Conte servono le teste migliori per gestire un uragano"
"Questo e' il momento di serrare le fila, che non vuol dire non fare critiche rispetto a quello che non funziona". Cosi' il sindaco di Milano Giuseppe Sala intervenendo a Non Stop News di Rtl 102.5, commentando le mozioni di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in discussione adesso al Senato. "Io non parlo di un rimpasto - spiega -, dico che in generale nella politica si arriva a posizione di vertici non sempre per merito, non e' come l'azienda e lo sport. Noi abbiamo la storia recente della Repubblica che e' fatta di ministeri ricoperti da persone che sono arrivate un po' per caso. Diciamo la verita'. Questo e' ammissibile in tempi normali, oggi non e' ammissibile. Per questo dico a Conte 'rifletti perche' andrai verso un autunno drammatico e devi avere intorno a te le teste migliori, le esperienze migliori per gestire un uragano'". "Ma un conto e' dire a Conte rifletti e trova una soluzione - sottolinea sala - e un conto e' cercare di imporgliela oggi. Oggi non si puo' imporgliela, tutto qua. Quindi e' giusto criticare, ma la critica deve essere rivolta a chi poi deve decidere, e nel frattempo si sostiene come io sto sostenendo. E non manco di fare critiche, ma cerco di farle costruttive".
Sala: "Un Ambrogino d'oro al personale medico"
MUn Ambrogino d'oro al personale medico che ha combattuto la battaglia contro il Covid. E' l'idea di Sala, che ha parlato dell'ipotesi di assegnare a medici e infermieri il massimo riconoscimento conferito dal Comune durante la trasmissione radiofonica 'Non e' un Paese per giovani' su Rai Radio 2. "Forse e' un po' scontato pensarlo ma" l'Ambrogino d'oro, "lo darei al personale medico che ha combattuto una battaglia con armi che erano quelle che erano, come pensare agli italiani in guerra in Russia - ha detto -. Obiettivamente all'inizio erano senza protezioni, usare la definizione di eroi magari e' eccessivo ma lo darei a loro"