Milano
Fedez, rissa al Just Cavalli con i fan e insulti agli agenti: denunciato
Denunciato dopo una lite all'alba al Just Cavalli: guai per Fedez, il rapper ed ex giudice di X-Factor coinvolto in una rissa scoppiata nel noto locale attorno alle 4 di questa mattina. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti dell'ufficio prevenzione generale, il rapper avrebbe rifiutato di fare una foto con dei fan e questo avrebbe portato ad un diverbio poi degenerato. Fedez avrebbe scagliato una bottiglia contro un vetro che, frantumandosi, avrebbe leggermente ferito una ragazza alla testa. Non è tutto: all'arrivo delle forze dell'ordine, chiamate pare dallo stesso artista, Fedez si sarebbe rifiutato di sottostare agli accertamenti, filmando l'accaduto e rivolgendo frasi offensive nei confronti degli agenti.
IL RAPPER QUERELA GLI AGENTI: 'IO VIP NON TUTELATO'/ Secondo quanto spiegato, Fedez ha avuto da ridire sull'intervento della polizia, che a suo dire, secondo quanto riferito dalla Questura, avrebbero dovuto tutelarlo in quanto vip. Dopo che è rimasta ferita, seppur lievemente, la ragazza, infatti, Fedez avrebbe voluto lasciare il locale ma i buttafuori lo hanno trattenuto. Lui allora ha chiamato la polizia. Non riuscendo però a lasciare la discoteca neppure con l'arrivo degli agenti, Fedez ha inveito contro i poliziotti accusandoli di non fare bene il proprio lavoro e ha annunciato che avrebbe sporto querela contro di loro. Cosa che ha fatto poco dopo presentandosi in questura e denunciando il cattivo operato delle forze dell'ordine che - sempre da quanto riferito in via Fatebenefratelli - non lo avrebbero tutelato adeguatamente in quanto personaggio famoso. Inoltre, a suo dire gli agenti avrebbero operato un abuso di potere evitando di farsi identificare e non identificando a loro volta i buttafuori che gli avevano impedito di lasciare subito la discoteca.
IL SUO LEGALE: "NON HA RESPONSABILITA' IN FERIMENTO RAGAZZA"/ "Va esclusa a priori la responsabilita' di Fedez in merito al ferimento della ragazza (considerando che il rapper e' stata l'unica persona che ha ben pensato di soccorrerla), ma soprattutto invito e diffido i quotidiani dall'attribuire a Fedez il proferimento di frasi che non sono mai state pronunciate contro la Polizia: cio' anche in considerazione del fatto che e' stato proprio l'artista a chiederne l'intervento". Cosi' l'avvocato Cristiano Magaletti, legale della label discografica Newtopia, in una nota chiarisce la dinamica delle lite. "Stiamo attenti - continua l'avvocato - a mettere sulla bocca di Fedez parole tipo Polizia di m..', senza aver prima verificato la realta' dei fatti". Il legale fornisce la sua ricostruzione dei fatti: "Il ragazzo, con la propria fidanzata era al Just Cavalli per festeggiare i compleanni dei suoi due piu' stretti amici; era li' in veste privata e non di personaggio pubblico, per intenderci. Come spesso accade, molti fans gli hanno richiesto di potergli scattare delle foto e si e' formata una ressa attorno a lui. A quel punto Fedez si e' allontanato e dopo due minuti e' scoppiato un piccolo parapiglia, nel quale sono rimasti coinvolti anche i buttafuori del locale: nella confusione, una ragazza si e' procurata un piccolissimo taglio alla testa e Fedez ha immediatamente chiamato le Forze dell'Ordine"
IL RAPPER SU FACEBOOK: "ACCUSE PRIVE DI FONDAMENTO"/ "Che non sto simpatico ad una certa stampa si era capito, non vi nascondo di essere seriamente spaventato rispetto a quello che sta accadendo". Cosi' il rapper Fedez, su facebook in merito alla lite di cui e' stato protagonista nella notte a Milano e il conseguente diverbio con i poliziotti intervenuti. "Ormai e' diventata una routine dovermi difendere da accuse prive di qualsiasi fondamento - scrive l'ex giudice di X Factor - questa mattina e' uscita un'agenzia secondo la quale avrei ferito una persona, attaccato dei poliziotti mentre urlavo "sono un vip" avendo io stesso chiamato le forze dell'ordine. Una dinamica che ha del surreale e del tragicomico in se. E' superfluo sottolineare che nulla di cio' che e' stato scritto corrisponde minimamente alla verita".