Milano

Feltrin (FederlegnoArredo) trascina in Tribunale Confindustria. Guerra aperta

di Fabio Massa

Continua la guerra tra FederlegnoArredo, l'associazione confindustriale che dà vita al Salone del Mobile, e Confindustria nazionale

Feltrin (FederlegnoArredo) trascina in Tribunale Confindustria. E' guerra aperta

Continua la guerra tra FederlegnoArredo, l'associazione confindustriale che dà vita al Salone del Mobile, presieduta da Claudio Feltrin, e Confindustria nazionale, di cui proprio ieri c'è stata l'ultima assemblea targata Carlo Bonomi. E chissà che nei corridoi non si sia un po' anche chiacchierato di quanto ha appreso Affaritaliani.it Milano, ovvero che Feltrin - rimosso d'imperio dal consiglio generale di Confindustria per vicende intricate su cui Affari tornerà nei prossimi giorni - ha deciso di portare in Tribunale Confindustria. Lo si apprende da una missiva arrivata ai componenti del consiglio generale di FederlegnoArredo il 31 luglio.

Alcuni dei membri del consiglio sono saltati sulla sedia a leggere che "si è generata una crisi relazionale con Confindustria a tutti voi nota e tuttora in corso, addirittura con citazione in giudizio di Confindustria per il prossimo mese di novembre da parte di Claudio Feltrin, dichiarato decaduto a marzo scorso dalla carica di Presidente di Federlegno-Arredo". Voci di corridoio parlano di una causa nella quale c'è anche stimato un danno di immagine assai ingente. Insomma, la notizia è che FederlegnoArredo (o Claudio Feltrin, questo non è chiaro), avrebbe citato in giudizio Confindustria di cui fa parte.

La richiesta di una "netta inversione di rotta" da parte dei probiviri

Nella stessa lettera i probiviri (sia quelli in carica che quelli scaduti) ripercorrono brevemente quanto accaduto: "Il Collegio speciale dei Probiviri confederali aveva già sottolineato ad ottobre 2022 la necessità di una netta inversione di rotta, annullando il percorso sanzionatorio attivato, non solo per ragioni procedurali e di violazione delle competenze degli organi della Federazione ma anche per effetto di valutazioni fattuali che rendevano manifesta l’assenza di condotte contrarie ai doveri connessi alla carica apicale rivestita - dicono - Con palese violazione dell’articolo 7 dello statuto confederale - che richiede puntuale ottemperanza ai deliberati degli organi confederali - l’omologo Collegio della Federazione ha, invece, ritenuto nell’autunno scorso di imboccare una direzione diametralmente opposta".








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