Milano

Fi, Perego: “Inchieste? Senza effetti. Sulle primarie palla a Silvio”

Matteo Perego, vicecoordinatore FI Lombardia, in una intervista rilasciata ad Affari sottolinea l'importanza per il partito di strutturarsi e darsi regole

Fi, Perego: “Inchieste? Senza effetti. Sulle primarie palla a Silvio”

di Da. Bo.

E’ l’onorevole Matteo Perego - nominato poche settimane fa da Mariastella Gelmini vicecoordinatore della Lombardia, neo parlamentare, manager della moda alla Giorgio Armani, poi imprenditore – a indicare la rotta di Forza Italia in Lombardia ad Affaritaliani.it.

Onorevole Perego non si allunga un po’ troppo il brodo del rinnovamento, andando a settembre col congresso, proprio mentre tutti parlano di voto anticipato in autunno?

“A noi tutti e a me in particolare piace fare bene le cose che contano, per arrivare a regole chiare, con un metodo condiviso non serve la fretta. Dico di sì ad una scelta che parla di democrazia ma senza accelerazioni inutili. E poi la situazione politica è fluida, può cambiare continuamente, noi non possiamo farci dettare l’agenda dal governo. Saremo noi a scegliere. Una cosa è chiara però: se si decide per settembre deve essere settembre”.

C’è nel partito un effetto Toti?

“Ho ascoltato le critiche di Giovanni e credo sia mancata però la volontà di affrontare le difficoltà insieme, di fare squadra. Credo che lui guardi oltre, ma sia chiaro, io rispetto le valutazioni politiche di tutti.”

La polemica Carfagna-Ronzulli ha lasciato delle ferite?

“E’ un capitolo chiuso. Penso che Forza Italia sia un partito di governo, ha bisogno di strutturarsi meglio e di darsi regole chiare. Dopo di che serve un congresso per discutere ma la linea politica è chiara e Berlusconi resta il leader. Non entro nella polemica di questi giorni. Dico solo che naturalmente spetta a Berlusconi la facoltà di scegliersi i collaboratori migliori. Ciò che occorre oggi sono strumenti più propositivi nel partito e una più incisiva organizzazione interna. Forza Italia ha un potenziale enorme e i nostri valori, a partire dalla necessità di garantire al Paese crescita e sviluppo, sono quelli degli italiani. Ora, dopo la sconfitta elettorale, occorre ripartire: le chiacchiere stanno a zero”.

Veniamo alla Lombardia. L’onorevole Alessandra Ravetto propone le primarie per scegliere il successore di Mariastella Gelmini come coordinatore lombardo. Cosa ne pensa?

“Il presidente Berlusconi ha la facoltà di scegliere personalmente il prossimo coordinatore. E’ chiaro che in questa fase l’apertura e il coinvolgimento diretto degli eletti in Lombardia avrebbe un significato. Credo che spetti a Berlusconi decidere. Personalmente considero valide entrambe le possibilità. Mi affido al buon senso del presidente.

Restando in Lombardia, le inchieste egli arresti hanno avuto un effetto negativo sul voto?

“Mi piacerebbe fosse una giustificazione per il risultato del voto ma non è così. I cittadini premiano le forze politiche per i risultati che ottengono, non sui fanno condizionare dalle scelte della magistratura. Dal punto di vista umano mi spiace, sono garantista fino in fondo e mi auguro che le persone coinvolte possano dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati. Detto questo dico che servono regole più rigide a tutela del partito”.

Complessivamente qual è la salute di Forza Italia in Lombardia, anche alla luce della collaborazione con Fontana in Regione?

“In Consiglio regionale c’è un’ottima squadra e la classe dirigente dei territori è di grande valore. Ora occorre lavorare sulla struttura del partito e adeguarla alle esigenze di oggi. Le nostre ricette politiche sono valide ma la comunicazione è da aggiornare. E’ necessario integrarla con una efficiente piattaforma digitale. Abbiamo grandi risorse interne, per noi il problema non è certo la competenza delle persone. Occorre mettere a regime il nostro sistema, definire ruoli chiari con una comunicazione efficiente. Anche perché con la Lega abbiamo un ruolo in Lombardia ma nessuna collaborazione a livello nazionale”.

 








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