Milano
Fi, Toti tiepido su leadership Parisi: "Non è l'uomo nuovo e non è anno zero"
Forza Italia, il governatore della Liguria Giovanni Toti interviene sul futuro di Forza Italia e sul possibile ruolo di leader di Stefano Parisi
"Stefano lo conosco, gli ho dato una mano per la campagna elettorale a Milano. E' una persona certamente di qualita', che e' sul campo della vita pubblica da molto tempo, per questo non credo abbia velleita' di rottamatore, trattandosi di un direttore generale di Confindustria quando io ero ancora al liceo. Evidentemente non e' l'uomo nuovo sul panorama". Cosi' Giovanni Toti, governatore della Liguria, parlando con l'Agi a margine di un summit del centrodestra regionale, sulla scelta di Berlusconi di affidare a Stefano Parisi il rilancio di Forza Italia. "Pero' e' una intelligenza vivace - aggiunge Toti - e certamente e' capace. Sbaglia chi rifiuta di voler cambiare, perche' gli elettori e la societa' italiana chiedono il cambiamento. Ma sbaglia anche chi pensa di essere all'anno zero. E che tutto quello che e' stato costruito nel centrodestra italiano grazie al presidente Berlusconi e quelli che hanno collaborato in questi venti anni, sia totalmente da buttare". Secondo Toti "la rete territoriale dei partiti e' salda e solida, ha prodotto grandi quadri, la rete dei parlamentari ha prodotto ottimi dirigenti. Adesso si tratta di rinnovare le idee, i programmi, le ambizioni, perche' troppo spesso siamo stati in un angolo a vedere cosa facevano Grillo o Renzi, talvolta anche condividendo di nascosto attivita' di altri e non abbiamo piu' costruito quell'orgoglio che una coalizione e una forza politica deve avere". Tornando a Parisi, Toti spiega che collabora "con tutte le persone che hanno buone idee da portare. Ben vengano uno, cento, mille Parisi e chiunque dal semplice militante al dirigente politico, voglia dare il suo contributo. Piu' siamo meglio stiamo, per me". Se Parisi ce la fara' a raggiungere la mission annunciata di riportare Forza Italia sopra al 20%, non si sa. O meglio Toti preferisce non 'dare' numeri ma parlare di programmi. "Leggo che bisogna riportare a votare 10 milioni di persone, ma perche' non 11 o 13? - ironizza - O che Forza Italia dovrebbe arrivare al 20%. Ma perche' non fare il 22 o il 25%. Non e' la tombola. Per rilanciare il centrodestra ci vogliono molti milioni di elettori che siamo convinti del fatto che siamo le persone giuste, con il programma giusto, la serieta' e la determinazione necessarie per governare questo paese".