Fiera, rumors sulle nomine. In arrivo un papa straniero. Inside
La prescelta per fare l'amministratore delegato pare essere del Nord-Est e assolutamente estranea al settore fieristico
di Fabio Massa
Si racconta che il "Papa straniero" da cui ha origine la celebre locuzione fosse Adriano VI, che ascese al soglio nel 1522. Adriano VI era olandese, e dunque straniero. Adriano era un riformatore: voleva abolire i privilegi del clero e cambiare il sistema delle indulgenze. La sua frase tipica, citata da Fumagalli in un tomo del '21 era questa: "Vedremo e rifletteremo". Sarà mai che, sulle orme di Adriano VI, anche Fondazione Fiera e dunque le istituzioni di Milano (Regione e Comune) sceglieranno un "Papa straniero" (a Milano) per la guida di Fiera Milano Spa? Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, sull'incrocio delle nomine, complicato a tutti i livelli (da sotto la Madonnina si saluta l'arrivo in Poste di un avvocato di assoluto livello come Carlo Cerami, peraltro grande amico del presidente di Fondazione Giovanni Gorno Tempini), si intersecherà l'asse est-ovest per Fiera Milano.
La prescelta per fare l'amministratore delegato pare essere infatti del Nord-Est, e assolutamente estranea al settore fieristico, anche se di grandissimo valore. Per adesso sul nome c'è il massimo riserbo, ma la riunione del comitato esecutivo al quale verrà presentata la lista è imminente, probabilmente già mercoledì prossimo, anche se ci potrebbe essere un antipasto nelle prossime ore. In effetti, insieme alla "prescelta" ci sarebbe anche un altro candidato in lizza, che se la gioca all'ultimo miglio. Ma anche questo di provenienza lontana rispetto a Milano (è di Roma).
A questo punto, per venire alla lettura "politica" di quanto sta avvenendo in Fiera, pare chiaro che per rilanciare la quotata si stia scegliendo una via estranea alla politica, e anzi puramente tecnica. Una scelta di buon senso, visti i trascorsi con il Tribunale di Milano, che tra l'altro sono ancora di una attualità assolutamente cogente. Quel che si assicura negli ambienti che contano, è che la scelta del papa straniero sarà di assoluto valore. Gente che ha sempre fatto dei risultati il proprio curriculum, senza sconti e senza spintarelle. E dunque, si vedrà a breve la prova del campo di battaglia. E si capirà se il Papa straniero verrà ricordato per l'efficacia della propria azione riformatrice oppure, come lo sfortunato e bigotto Adriano VI, solo per aver messo i mutandoni ai nudi di Michelangelo.
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