Milano
Filt Cgil: oggi Mattarella a Linate, ma crisi profonda di sistema aeroportuale
Il segretario della Filt Cgil milanese, Angelo Piccirillo, sottolinea come Linate (e non solo) stia vivendo una profonda crisi sistemica causata dal Covid
Piccirillo (Filt Cgil): oggi Mattarella a Linate, ma crisi profonda del sistema aeroportuale
(IMPRESE-LAVORO.COM) - Milano – Oggi Sergio Mattarella, alla presenza dei vertici di Sea, di Beppe Sala e Attilio Fontana, ha partecipato alla inaugurazione della nuova area partenze di Linate. “Il restyling, i cui lavori sono iniziati prima dell’avvento della pandemia, è stato portato a compimento nonostante la crisi drammatica che ha investito il settore e che, finora, ha contenuto le espulsioni dal mondo del lavoro solo grazie al blocco dei licenziamenti, ha spiegato Angelo Piccirillo, segretario milanese della Filt Cgil.
“L’aeroporto di Linate, in particolare, vive una crisi ulteriore, dentro la crisi sistemica causata dal Covid. Lo scalo milanese infatti era il punto di riferimento di Alitalia e il futuro della compagnia, che si avvia verso un doloroso e drastico ridimensionamento, avrà conseguenze pesantissime non solo per il personale di Alitalia, ma anche per le aziende di Linate che con essa avevano rapporti commerciali. I lavoratori di Airport Handling, l’azienda che per il 30% è di proprietà di Sea (e quindi del Comune di Milano), stanno già pagando con una cassa integrazione che dura ininterrottamente da un anno anche per le scelte che Alitalia in AS ha compiuto, cioè quella di precarizzare il lavoro cui non riesce a far fronte con il proprio personale, invece di dare continuità agli accordi commerciali ancora in essere tra la compagnia e la società di handling milanese. Ma è tutto il comparto ad essere sull’orlo del baratro. Catering, pulizie aeromobili, fornitori tecnici, se non adeguatamente protetti, tra poche settimane rischiano la macelleria sociale. La Prefettura di Milano, nella giornata di ieri, ricevendo una delegazione sindacale di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, si è impegnata ad attivare un tavolo regionale che individui soluzioni per gli scali milanesi, sulla base del principio che il doveroso salvataggio di una azienda italiana, strategica per il Paese e di proprietà dello Stato, non innesti una reazione a catena che faccia precipitare gli aeroporti nel caos del dumping sociale, delle logiche del massimo ribasso e dei licenziamenti indiscriminati, per fare posto a lavoro a basso costo e magari, viste le cronache recenti, a cooperative opache. Auspichiamo che istituzioni locali e nazionali e Comune di Milano (in qualità di azionista di maggioranza del gestore degli aeroporti di Milano), impediscano il declassamento del lavoro a Linate e Malpensa. Sarebbe una beffa atroce – conclude Piccirillo - per migliaia di lavoratrici e lavoratori che, attraverso le proprie tasse, sono chiamati a finanziare il nuovo progetto ITA e che dalla nuova compagnia riceverebbero in cambio, sebbene in forma indiretta, precarietà, incertezza e centinaia di licenziamenti”.