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Fiocchi (FdI): "Elettrico, un problema per l'Europa. Greta? Torni a scuola..."
Pietro Fiocchi

Fiocchi (FdI): "Elettrico, un problema per l'Europa. Greta? Torni a scuola..."

"Sulla guerra tra Israele e Palestina l'Europa deve giocare il suo ruolo per la pacificazione” secondo l'europarlamentare di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi, in corsa nel Nord-Ovest per un altro mandato a Bruxelles. "Sull'ambiente ci vuole un approccio più pragmatico" spiega Fiocchi in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano, che ritorna anche sui suoi manifesti in cui invita Greta Thunberg a rientrare a scuola: "Tocca al Parlamento Europeo occuparsi dell'ambiente. Lei torni a una vita normale".

Fiocchi, quanto sarà importante nella prossima legislatura essere presenti e possibilmente in maggioranza?

Una forte presenza dell'Italia in Europa è fondamentale. Con il governo di Giorgia Meloni l’Italia ha dimostrato di saper contare di più in Europa. Lo ha fatto avendo il coraggio di opporsi a normative contrarie al nostro interesse nazionale, con posizioni forti e credibili a difesa di settori strategici. Spostare l’asse delle scelte europee a destra significa riavvicinare l’Europa ai suoi cittadini.

Sull'automotive vi batterete per cancellare l'obbligo di produzione elettrica e per salvare il motore endotermico?

Nella prossima legislatura, che sarà più di centrodestra, ci impegneremo per un maggiore pragmatismo. Purtroppo, la commissione non ha calcolato le miniere di litio per le batterie elettriche e le energie che ci vogliono per trasformarlo. Occorre analizzare l'intero ciclo di vita dei vari sistemi e poi lasciare il campo libero ad aziende e cittadini, che devono poter scegliere come raggiungere gli obiettivi. L'elettrico è problematico per l'Europa, entro il 2035 non vedo la possibilità di andare al 100% su energie rinnovabili.

Nei suoi manifesti invita Greta Thunberg a tornare a scuola... ci spiega cosa intende?

Tre anni fa Thunberg diceva che doveva essere a scuola. Da padre dico che è meglio che torni a scuola e a una vita normale e che lasci il Parlamento Europeo ad occuparsi dell’ambiente. Il suo è l'approccio della sinistra ambientalista, che rimane molto sui grandi temi fregandosene del tessuto economico e dei posti di lavoro.

Ci vuole davvero un esercito comune in Ue, o come dice Matteo Salvini non serve perché poi sarebbe assoggettato "ai potenti di turno"?

La difesa comune è particolarmente importante in questo momento per l’Unione europea. Prima occorre che l'Ue abbia una strategia di politica estera comune e dobbiamo pensare a un esercito europeo e a una difesa comune. Occorre quindi costruire una politica industriale comune nel settore della difesa, aumentando la collaborazione in una logica di sovranità europea, e consolidare un’industria della difesa tecnologicamente avanzata, libera da dipendenze esterne ma integrata con la NATO.

Cambierà il posizionamento della Ue sui due conflitti in corso?

Qui si vede la debolezza dell'Europa che ha accumulato un ritardo nello sviluppo di una vera politica estera e della capacità comune di difesa che le attuali minacce internazionali ci chiedono di recuperare rapidamente. Ora più che mai, per ritrovare e garantire la pace, serve un’Unione Europea più autorevole e consapevole della necessità di tutelare i propri interessi. Per questo credo nell’impegno a prevenire e risolvere ogni conflitto, per una pace giusta in Ucraina e per il perseguimento del principio “due popoli, due Stati” in Medio Oriente.

Lei è vicino alle istanze dei cacciatori. Cosa servirebbe al comparto?

L'Italia ha una delle situazioni più vessatorie sulla caccia. Piaccia o no, i cacciatori sono molto importanti, per esempio, per la peste suina, per le nutrie che distruggono i canali e per i cormorani che mangiano i nostri pesci. Cacciatori e pescatori sono una risorsa. E l'Italia dovrebbe armonizzare le proprie leggi con quelle europee che sono molto più pragmatiche e meno limitanti.

Nel centrodestra stanno emergendo differenze sostanziali su alcuni temi europei...

In una competizione elettorale come quella europea è normale che ci siano diverse sensibilità tra i partiti di maggioranza. Ma come sempre il centrodestra italiano sarà capace di trovare una sintesi per il bene dei nostri cittadini.


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