Milano

Fitch conferma rating del Comune di Milano a “BBB”, outlook stabile

Assessore Emmanuel Conte: "Potremmo contrarre debiti senza problemi"

Fitch ha confermato il rating a lungo termine del Comune di Milano a “BBB” con outlook stabile. Si attesta la valutazione al rialzo data nel dicembre scorso alla salute finanziaria dell’ente, che nel 2019 aveva ricevuto un “BBB” con outlook negativo e nei due anni di pandemia un “BBB-“. Confermato anche lo Standalone Credit Profile, il profilo di credito autonomo, ad “a-“, giudizio che combina una doppia “aa” attribuita alla sostenibilità del debito con un profilo di rischio ritenuto di fascia media.“

Assessore Emmanuel Conte: "Potremmo contrarre debiti senza problemi"

Il Comune di Milano – ha commentato l’assessore al Bilancio Emmanuel Conte – ha un debito di 3,6 miliardi di euro coperto da un patrimonio di quasi 10 miliardi e da entrate solide, tanto che ne potremmo contrarre altro senza problemi: il limite consentito per la spesa per interessi è fissato al 10% delle entrate correnti, noi siamo solo al 4%. Fitch lo certifica con la sua pagella: la tripla B di Milano è condizionata dal rating sovrano dell’Italia e dal suo rapporto debito-Pil ma lo Standalone Credit Profile, il profilo di Milano senza la ‘cappa’ nazionale, è molto buono”.

L’agenzia anglo-americana prevede una graduale ripresa delle entrate ai livelli pre-pandemia

L’agenzia anglo-americana prevede una graduale ripresa delle entrate ai livelli pre-pandemia nel periodo 2022-2024, conferma il “buon record di controllo dei costi” dell’Amministrazione e si aspetta che “la città continui a monitorare attentamente la spesa operativa nel medio termine”.“Il Comune – ha proseguito Conte – ha un’architettura dei conti solidi ma per continuare a gestire con efficienza le risorse pubbliche e a soddisfare i bisogni e le aspettative di sviluppo di cittadini e imprese deve avere la possibilità di programmare in maniera flessibile la propria politica di bilancio attraverso una diversa contribuzione alla copertura della spesa corrente, creando le condizioni perché sia destinataria di adeguati flussi finanziari, automatici e non rimessi alla discrezione dello Stato anno per anno”.







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