Fondazione Stelline, Antonio Polito presenta il suo nuovo libro
"Prove tecniche di resurrezione. Come riprendersi la propria vita". Antonio Polito presenta il suo nuovo libro alla Fondazione Stelline
Lunedì 5 novembre a Milano, alla Fondazione Stelline di Corso Magenta 61, (ore 18.30) Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della Sera, presenta Prove tecniche di resurrezione. Come riprendersi la propria vita (Marsilio), un testo che racchiude un percorso per la ricerca della felicità, per imparare a vivere il proprio tempo, un paradossale decalogo per fare i conti con le ansie e le incertezze, le opportunità e le scoperte che ogni nuovo inizio, ogni giro di boa, porta con sé. Dopo il saluto iniziale di PierCarla Delpiano, presidente della Fondazione Stelline, intervengono con l’autore Vittorio Feltri e Barbara Stefanelli. Introduce e modera Roberta Scorranese.
«Bisogna fare come quando in barca a vela gira il vento: fino ad allora l’hai avuto in poppa, e potevi permetterti qualche errore di timone, perché tanto ci pensavano le vele a spingerti comunque in avanti. Poi invece il vento cambia, la raffica ti arriva di fronte, e se vuoi continuare ad avanzare devi farlo a zig zag e ridurre le vele per offrire meno superficie e tenere meglio la rotta senza sbandare. Timonare diventa allora un esercizio di precisione. Ecco, rinascere vuol dire mettere al timone un altro sé: un uomo nuovo che ha riflettuto su ciò che merita di essere conservato e tramandato… Risorgere è anche il fondamento di un nuovo altruismo, un’opportunità straordinaria di aprire finalmente la propria vita agli altri».
Nella vita di ciascuno di noi puntualmente arriva, in forma di vera e propria crisi o di semplice verifica, quello che riconosciamo come un giro di boa. Può succedere a qualsiasi età e per le più svariate ragioni, come quando guardandoci allo specchio notiamo per la prima volta qualcosa che ci sconvolge o l’immagine riflessa non corrisponde più all’essere pieno di energia che sentiamo dentro. Come uscirne senza ricorrere alla fuga dalla carriera, alle avventure mistiche, all’edonismo e a tutto il catalogo di soluzioni che immancabilmente si rivelano illusorie? Alternando racconto autobiografico e viaggio tra le questioni del nostro tempo, Antonio Polito ci guida alla scoperta di una di quelle fasi in cui avvertiamo un improvviso bisogno di sobrietà, di «fare pulizia» e alleggerirci dai pesi inutili, applicando del sano senso pratico al nostro bagaglio di vissuti e di valori. Una metamorfosi che ha mille facce: riguarda l’essere figli e genitori, la dimensione amorosa, il rapporto con la tecnologia, l’idea della morte, la politica e la responsabilità, la riscoperta del corpo e del piacere. Mentre rivela che cosa per lui ha superato le maglie della selezione e ciò che invece è risultato d’intralcio alla sua crescita come uomo, padre, cittadino, Polito formula una proposta estesa a tutti: avviare un percorso di «perdita» per riconquistare sé stessi può essere la chiave per costruire un nuovo senso di appartenenza e rifondare così non solo le nostre vite, ma il nostro modo di essere comunità. Un invito a ridiventare padroni del proprio tempo, a mollare gli ormeggi e riprendere in mano la propria vita.
Antonio Polito (1956) è vicedirettore del Corriere della Sera. È autore di due libri intervista (con Eric Hobsbawm e con Ralf Dahrendorf), di Contro i papà (2012), In fondo a destra (2013) e, con Marsilio, di Riprendiamoci i nostri figli (2017, quattro edizioni, premio Pavese).
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