Milano

Fondi Lega: bocciata ricusazione Belsito, si va a sentenza

L'ex tesoriere della Lega il 17 luglio scorso aveva ricusato l'intero collegio della II sezione penale della Suprema Corte

Fondi Lega: bocciata ricusazione, giudici in camera consiglio

Sono entrati in camera di consiglio i giudici della seconda sezione penale della Cassazione chiamati a decidere se confermare o meno la sentenza con cui la Corte d'appello di Milano, il 23 gennaio scorso, condanno' a un anno e 8 mesi per appropriazione indebita l'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, pronunciando invece il non doversi procedere per Umberto e Renzo Bossi per mancanza di querela. Dopo l'udienza dello scorso 17 luglio - in cui il pg di Cassazione chiese la conferma del verdetto d'appello - i giudici di piazza Cavour hanno sciolto la riserva sulla ricusazione sollevata da Belsito nei confronti della Corte: l'istanza e' stata dichiarata inammissibile, quindi il collegio presieduto da Mirella Cervadoro e' entrato in camera di consiglio e stasera emettera' la sua sentenza. 

A fare ricorso in Cassazione, oltre a Belsito, e' stata la procura generale di Milano, secondo la quale la querela presentata dalla Lega di Matteo Salvini nei confronti dell'ex tesoriere puo' essere estesa anche a Bossi e figlio per appropriazione indebita di fondi del partito per spese personali. Il pg della Suprema Corte Assunta Cocomello, invece, nella sua requisitoria dello scorso 17 luglio, non aveva condiviso la tesi della procura lombarda e aveva sollecitato il rigetto di tutti i ricorsi. Il caso dei fondi della Lega e' stato all'attenzione della Cassazione anche lo scorso 6 agosto, quando vennero esaminati i ricorsi proposti contro la sentenza emessa nel novembre 2018 dai giudici di secondo grado di Genova: il reato di truffa contestato a Bossi e Belsito venne dichiarato prescritto, per l'ex tesoriere venne confermata la responsabilita' per un episodio di appropriazione indebita, con la trasmissione degli atti alla Corte d'appello del capoluogo ligure per rideterminare la pena. Con questo verdetto emesso dalla sezione feriale - di cui si attende ancora il deposito delle motivazioni - venne confermata anche la confisca di 49 milioni alla Lega.








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