Milano
Fondi Lega: continua la ricostruzione del sistema Di Rubba-Manzoni-Scillieri
Per Sostegni, il 'prestanome', potrebbe profilarsi un procedimento speciale che porterebbe ad anticipare il dibattimento
Fondi Lega: continua la ricostruzione del sistema Di Rubba-Manzoni-Scillieri
Si e' tenuto ieri in carcere a San Vittore un altro interrogatorio per Luca Sostegni, il presunto prestanome nella vicenda Lombardia Film Commission legata ai fondi alla Lega. Si tratta della sesta volta in cui i magistrati che hanno guidato l'inchiesta, Stefano Civardi ed Eugenio Fusco (Aggiunto), hanno posto domande al liquidatore, fermato lo scorso luglio prima che fuggisse. Secondo gli investigatori l'uomo aveva tentato di farsi dare una somma dai consulenti vicini al partito, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, in cambio del silenzio sulla vicenda; i due, che sono anche revisori contabili del partito in Parlamento, si trovano ai domiciliari. Sostegni, fin dall'inizio, e' considerato il 'prestanome' del terzo commercialista della Lega agli arresti domiciliari, Michele Scillieri, nel cui studio, in via delle Stelline a Milano e' stata posta la sede della Lega per Salvini Premier. L'ipotesi investigativa ruota attorno al fatto che nel 2017 la Regione avrebbe acquistato un immobile a Cormano (Milano) per 800mila euro, stanziandone un milione per la partecipata che si occupa di promozione cinematografica del territorio, quando il valore effettivo del capannone era di 400mila; il surplus sarebbe finito nelle tasche dei due contabili, per poi andare a rifondare anche il partito. Durante le due ore di audizione di ieri si e' tentato di riavvolgere, insieme all'indagato, con prove documentali, il filo di altre operazioni che fanno parte del 'sistema' Di Rubba-Manzoni-Scillieri.
Vicende che sarebbero contemporanee e simili al caso in oggetto: si tenta infatti di cercare le prove di un 'protocollo' elaborato dai professionisti per far transitare fondi in pacchetti di societa' e fiduciarie che poi finivano per farli sparire. La difesa punta a dimostrare che Sostegni sia stato in realta' poco piu' che uno strumento nelle mani degli 'architetti' delle operazioni, gli altri tre, tanto che piu' volte sarebbe stato fatto figurare in passaggi societari di cui non era a conoscenza, o altre volte la sua firma sarebbe stata falsificata. Per questo - da quanto e' trapelato - la difesa, affidata all'avvocato Giuseppe Alessandro Pennisi, ha intenzione gia' nelle prossime ore chiedere una misura cautelare meno afflittiva, vista anche la collaborazione dell'imputato nel rispondere alle domande. Se il gip Giulio Fanales dovesse accogliere l'istanza, previo parere della Procura (che propenderebbe per un si'), Sostegni potrebbe essere scarcerato nei prossimi giorni e proseguire la sua misura cautelare ai domiciliari, come gli altri indagati. Tra gli inquirenti, inoltre, si valuta di chiedere il giudizio immediato specificamente per la vicenda Film Commission: un procedimento speciale che porta ad anticipare il dibattimento (senza finalita' premiali per gli imputati), saltando la fase dell'udienza preliminare. In compenso si potrebbero aprire altri fronti sul 'sistema', dal punto di vista fiscale e valutario; al momento le accuse a vario titolo sono di peculato, turbativa d'asta, ed evasione.