Milano

Fondi Lega, Scillieri: "Sapevo che i soldi andavano al partito"

Ammissioni sotto interrogatorio da parte di Michele Scillieri, il commercialista coinvolto nell'inchiesta milanese sui presunti fondi illegali alla Lega

Fondi Lega, Scillieri: "Sapevo che i soldi andavano al partito"

Michele Scillieri, il commercialista coinvolto nell'inchiesta milanese sui presunti fondi illegali alla Lega, avrebbe ammesso durante l'interrogatorio di sabato scorso davanti ai pm Stefano Civardi ed Eugenio Fusco, che uno degli altri due principali indagati nella vicenda, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni (contabili del Carroccio in Parlamento), gli avrebbe riferito che 'parte' dei compensi da loro fatturati come 'consulenze' "andavano al partito". La vicenda e' quella relativa al caso 'Film Commission', la inhouse della Regione Lombardia che si occupa di promozione cinematografica, di cui Di Rubba era presidente e Scillieri il commercialista. Per questa prestazione Scillieri riceveva un compenso annuale di circa 25 mila euro. Una parte, circa la meta', veniva 'girata' ai due contabili, Di Rubba e Manzoni, che fatturavano al suo studio prestazioni sotto forma di non meglio precisate di consulenze. Scillieri, a quanto si e' appreso, avrebbe detto di essere consapevole che una porzione di quelle fatture finivano nelle casse del Carroccio, pur non avendone contezza diretta. Almeno quattro le 'fatture' incriminate che gli inquirenti hanno mostrato al commercialista nel corso dell'interrogatorio. Uno schema che - secondo gli inquirenti - era abbastanza 'abituale' nel mondo Lega

La 'confidenza' raccontata da Scillieri tocca un punto centrale della vicenda Film Commission, e apre la strada ad una delle ipotesi investigative che potrebbe collegare l'inchiesta milanese con quella genovese sui '49 milioni', ovvero la modalita' sospetta in cui le casse della Lega venivano finanziate. Quel 'link' tra l'apparentemente 'minore' vicenda del capannone di Cormano, del valore complessivo di 800mila euro, e i presunti fondi neri. Il capannone alla periferia di Milano, che doveva essere la sede di Lfc, e' stato acquistato a fine 2017 dalla inhouse regionale che si occupa di promozione cinematografica, quando Alberto Di Rubba (amministratore del Carroccio al Senato) ne era il presidente, e Michele Scillieri il commercialista esterno. Per quell'investimento la Regione aveva stanziato un milione. A venderla a Palazzo Lombardia fu l'Immobiliare Andromeda, gestita dal cognato di Scillieri, Fabio Barbarossa (anche lui, come gli altri, compreso, Andrea Manzoni ai domiciliari), che a sua volta l'aveva acquistata dalla Paloschi, liquidata dal primo arrestato nella vicenda, Sostegni. Quest'ultima societa' pero' non avrebbe mai incassato i 4 assegni, a dimostrazione - per quello che reputano gli inquirenti - che l'operazione fosse 'cartolare'. Se da un lato Barbarossa e Sostegni sarebbero 'prestanome' di Scillieri, dall'altro, il commercialista nel cui studio, nel 2017, e' stata registrata la sede della Lega per Salvini Premier, riceveva per la sua consulenza a Lfc un compenso di 24mila euro l'anno, versati in rate trimestrali. La novita' che emerge e' dunque che parte di questo compenso veniva 'girato' a Di Rubba e Manzoni (revisore contabile del Carroccio alla Camera), i quali ne avrebbero versata un porzione alle casse del partito. Peraltro il contratto di Scillieri con Lfc fu 'blindato', in maniera singolare, per un triennio, con scadenza al 31/12/2020, ed e' dunque ancora in atto.

Di Rubba e Manzoni non rispondono ai pm

Si e' avvalso della facolta' di non rispondere, Alberto Di Rubba, uno dei principali indagati nell'inchiesta milanese sulla Lombardia Film Commission. Da quanto si e' saputo l'amministratore del Carroccio al Senato stamattina non ha risposto alle domande del pm Eugenio Fusco che lo aveva convocato alle 9. I chiarimenti chiesti dagli inquirenti riguardano la presunta "retrocessione" di alcune fatture per far confluire il denaro nelle casse del partito, accennata dal commercialista Michele Scillieri in un'interrogatorio di sabato. I due, insieme ad Andrea Manzoni, sono ai domiciliari da settembre. E' previsto alle 15 un altro interrogatorio, quello dell'imprenditore Francesco Barachetti, per cui in queste ore si sta svolgendo l'udienza davanti al tribunale del Riesame. Era fissata inoltre per oggi alle 12 anche un'audizione per Manzoni, contabile della Lega alla Camera, che pero' per motivi tecnici non si terra

Anche Andrea Manzoni non ha risposto alle domande dei pm, dopo che stamattina era stato convocato dalla Procura (contrariamente a quanto appreso in precedenza, l'interrogatorio e' stato fissato a mezzogiorno, si e' tenuto ma e' durato poco, per la scelta del contabile di 'avvalersi'). Il revisore della Lega alla Camera, davanti all'Aggiunto, Eugenio Fusco, ha scelto per l'ennesima volta di non fornire particolari sulla vicenda della Lombardia Film Commission. Una scelta simile a quella di Alberto Di Rubba, che proprio stamattina ha declinato le domande degli inquirenti. Diverso l'atteggiamento del terzo principale indagato nella vicenda, Michele Scillieri, che, nell'interrogatorio di sabato, avrebbe rivelato alcune confidenze sulla presunta retrocessione delle fatture ai due consulenti: circa meta' del suo compenso come commercialista di Lfc (24mila euro). Di cui una percentuale tra il 10 e il 15% sarebbe dovuta servire per finanziare il partito.

Fondi Lega: terminata udienza Riesame per Barachetti 

E' terminata l'udienza dell'imprenditore Francesco Barachetti davanti al Tribunale del Riesame, a cui aveva fatto istanza dopo che gli era stata data la misura degli arresti domiciliari. L'imprenditore e' coinvolto nell'indagine milanese sulla Lombardia Film Commission, ed e' considerato imprenditore vicino al Carroccio. Per l'inchiesta dei pm milanesi, Eugenio Fusco e Stefano Civardi, era anche uno dei soggetti coinvolti nel 'sistema' che serviva a rimpinguare le casse del partito.

Fondi Lega: Sostegni chiede il patteggiamento a 4 anni e 10 mesi 

Luca Sostegni, il presunto prestanome del commercialista Michele Scillieri, agli arresti domiciliari nell'ambito dell'indagine della Procura di Milano sulla compravendita di un capannone a Cormano, in provincia di Milano, da parte della Lombardia Film Commission e sui presunti fondi alla Lega, ha chiesto di patteggiare quattro anni e dieci mesi, mille euro di pena pecuniaria e 20mila euro di risarcimento.    L'intenzione della Procura di Milano era di chiedere il giudizio immediato per tutti gli imputati dell'inchiesta, ma sarebbe orientata a dare un parere positivo al patteggiamento. Con il patteggiamento Sostegni potrebbe diventare un testimone nella fase di dibattimento del processo. Sostegni, 62 anni, era stato fermato lo scorso 15 luglio per il pericolo di fuga, poiché viveva tra l'Italia e il Brasile. 







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