Milano

Fontana: "Autonomia, Sala si chiarisca le idee. Pd-M5S? Non mi fido"

Il governatore lombardo Attilio Fontana alla Festa de l'Unità del Pd Milano: "Salvini e la crisi di governo? Decisione inevitabile"

Fontana: "Autonomia, Sala si chiarisca le idee. Pd-M5S? Non mi fido"

La decisione di aprire la crisi di governo presa da Matteo Salvini "non e' stata ne' giusta ne' sbagliata, ma inevitabile". Lo ha detto ai cronisti il presidente leghista della Regione Lombardia, Attilio Fontana, arrivando alla Festa dell'Unita' di Milano, dove e' stato invitato ieri sera a parlare di autonomia. "Prima delle Europee - ha spiegato - il Movimento 5 Stelle aveva un po' paura della Lega ma non tanta". "Quando i sondaggi sono diventati voti veri hanno avuto molto paura e hanno deciso che bisognava costringere Salvini a fermare questa esperienza. Dicevano di no su tutto", questa l'analisi ex post del governatore, che non rimprovera al leader del suo partito nemmeno di avere aperto la crisi poco prima di aver ottenuto l'Autonomia, voluta proprio dalla Lombardia, insieme al Veneto, tramite un referendum ormai due anni fa. "Non l'avremmo mai ottenuta", ha constatato amaramente Fontana

"Stiamo a vedere. Pare che nei 20 famosi punti ci sia l'Autonomia, continueremo ad insistere in questa direzione. Poi bisogna vedere cosa ci propongono. Se ci propongono una fake riforma, lasceremo perdere". Tra i 20 punti esposti dal capo politico pentastellato Luigi Di Maio, esiste infatti anche quello relativo alle regioni che hanno chiesto una maggiore liberta' nella gestione delle risorse da Roma. Fontana ha poi ricordato la visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte a Milano "per parlare di Autonomia" e la "massima apertura" garantita in quell'occasione, constatando pero' con rammarico che "poi son passati tre giorni e non c'era neanche piu' la norma finanziaria, l'unica su cui eravamo d'accordo. Non bisognava essere dei geni per capire che la risposta che volevano dare era no".

E a proposito di autonomia, Fontana ha dichiarato polemicamente: "Il sindaco Sala si chiarisca le idee: dice 'no' all'autonomia alle Regioni e 'sì' a quella ai Comuni. Ma bisognerebbe dirgli di cambiare la Costituzione, che non prevede un'autonomia speciale ai Comuni. Se invece parliamo di dare maggiori spazi e potere di iniziativa a Comuni ed enti locali, allora io sono favorevole". Il sindaco di Milano Giuseppe Sala pochi giorni fa in una intervista si diceva favorevole a dare più autonomia ai Comuni. "Noi vogliamo andare incontro alle esigenze di Comuni e province - continua Fontana -, l'anno scorso per esempio abbiamo sostenuto economicamente le province in alcuni interventi, anche se non eravamo tenuti a farlo. All'interno del Partito democratico c'è una profonda divisione sul tema dell'autonomia differenziata, quindi si è voluto contrapporre l'autonomia 'buona' di Bonaccini e quella 'cattiva' di Fontana e Zaia. E questo nonostante le differenze siano insignificanti". "Le materie in più che abbiamo chiesto noi rispetto all'Emilia Romagna - continua Fontana - sono professioni, alimentazione, porti e aeroporti, ordinamento della comunicazione e previdenza complementare e integrativa". Sull'istruzione, uno dei punti più contestati dai detrattori dell'autonomia e anche dalla componente pentastellata del governo uscente, "la Lombardia ha chiesto solo di poter gestire gli insegnanti con albi propri e di stabilizzare i docenti, non da subito ma man mano che gli altri andavano in pensione. Così si sarebbe evitato quello che sta succedendo in questi giorni, con 13mila cattedre vuote in Lombardia"

Sull'esito del voto sulla piattaforma Rousseau, che ha dato il via libera con quasi l'80 per cento delle preferenze alla formazione del governo giallo-rosso, "non avevo dei dubbi", dice Fontana. "Avete mai visto la piattaforma Rousseau andare contro quello che erano i desiderata del partito? No. Ma questo fa parte delle regole del gioco", ha aggiunto. "Non mi fido di questo governo, quindi devo cercare di fidarmi di piu' di cio' che facciamo in Lombardia", ha aggiunto. Relativamente alla 'questione settentrionale', "guarderemo con attenzione: se ci saranno delle risposte positive, evviva. Se, come temo, non ci saranno, andremo avanti per la nostra strada", ha osservato il governatore che si e' detto invece impegnato nel "mantenere le buone politiche che hanno consentito a questa terra di restare a galla".







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