Milano

Autonomia Regioni, Fontana-Zaia a Conte: "O la fai tu o arriverà chi la farà"

Ecco la lettera integrale spedita oggi dai governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, in risposta a quella di Giuseppe Conte pubblicata sul Corriere della Sera.

Egregio Presidente del Consiglio,

come Lei ben sa in questi anni abbiamo lavorato molto percercare di tradurre in fatti concreti l'aspirazione a unamaggiore autonomia delle nostre Regioni.

L'autonomia richiesta dai cittadini lombardi, veneti,emiliano-romagnoli vuole cercare di rendere piu' semplice la vitadi chi lavora, studia, vive nelle nostre regioni.

Chiunque abbia oggi a che fare con la Pubblica Amministrazione,la vede spesso come un difficile ostacolo da superare e non comeistituzione che accompagna e supporta la realizzazione deipropri progetti o ci sostiene nei momenti di difficolta'. Lanostra vita quotidiana, Signor Presidente del Consiglio, e' fattadi salti a ostacoli contro la burocrazia che complica ogniattivita' e rende difficile sia fare l'imprenditore sial'amministratore pubblico. Ci sara' sempre un comma, una norma,un combinato-disposto che produrra' un errore a danno delcittadino e una inchiesta contro burocrati onesti. Ed ogni attoministeriale che dovrebbe semplificare, in realta' produceulteriore burocrazia.

Noi invece vogliamo l'autonomia per cercare di semplificare lavita di tutti, rendendo chiaro e semplice individuare chi fa checosa, superando la sovrapposizione di compiti e funzioni cheoscurano le responsabilita', dilatano i tempi e fanno esplodere icosti.

L'autonomia e' una sfida soprattutto per noi stessi e per leistituzioni che siamo chiamati a governare, Signor Presidente.Non avremo scuse se non riusciremo a realizzare i nostriprogetti e i cittadini ci premieranno o puniranno.

Per questo vogliamo una autonomia vera, non un pannicello caldoche produrrebbe ulteriori guai. L'autonomia, come scrissero ipadri costituenti e i grandi maestri del diritto, e' soprattuttoresponsabilita': chi non la vuole non ama rispondere davanti aipropri cittadini delle azioni politiche e amministrative messein campo.

Abbiamo lavorato non centinaia ma migliaia di ore, abbiamoorganizzato referendum popolari (quello veneto autorizzatoaddirittura dalla Corte Costituzionale), abbiamo discusso suogni tavolo ministeriale e tecnico, non ci stiamo ad esserepresi in giro con una discussione che sembra il gioco dell'ocaper cui si torna sempre alla casella di partenza.

La nostra autonomia si basa su quanto dice la Costituzione,siamo perfettamente in linea con la legge fondamentale delloStato, la nostra richiesta di avere competenza rispettivamentesu 20 e su 23 materie, si basa su quanto recita l'articolo 116,terzo comma. Chi afferma il contrario, o non conosce la Carta, ovuole evidentemente modificarne il testo vigente: sarebbe benepertanto che presentasse un disegno di legge costituzionale permodificare di nuovo il titolo quinto. Tertium non datur. Avremmovoluto che il Presidente del Consiglio fosse davvero il garantedella Costituzione vigente, denunciando le false notizie diffusecon malizia e cattiva fede da chi evidentemente la Carta l'haletta soltanto sul Bignami. Favole come quella dei cattivi delNord, ricchi ed ingordi, che vogliono rubare ai poveri del Sud.Nessuno vuole aggredire l'unita' nazionale, nessuno vuolesecessioni. Lei sa bene quanti e quali Ministri si sonoimpegnati in questa irresponsabile gara a spararla piu' grossa.

L'autonomia e' una sfida per la modernita' e l'efficienza delPaese intero, il centralismo e' conservazione di sprechi controchi ha bisogno, di un welfare ingiusto. L'autonomia fa beneanche al Sud, a quella foresta di cittadini che cresce a vistad'occhio, che vorrebbe responsabilita' ed efficienza ma non havoce. Anzi, nella battaglia di chi combatte a suon di bugiecontro l'autonomia c'e' proprio l'evidente tentativo di mettereil coperchio a questa pentola di cittadini onesti che ribolle disdegno, stanchi come sono di dover emigrare per curarsi, perstudiare all'Universita', per trovare un lavoro.

Per questo ci sentiamo tutti profondamente feriti quandoleggiamo le Sue esternazioni, Presidente Conte, soprattutto dopocolloqui diretti durante i quali - ricordera' benissimo - abbiamopiu' volte sottolineato che non si chiedono piu' risorse, masemplicemente la possibilita' di spendere in autonomia quelle checi sono gia' assegnate. E abbiamo spiegato come l'essenza delpercorso dell'autonomia preveda che i risparmi prodotti pereffetto della virtuosita' dell'amministratore debbano restare sulterritorio. Se l'obiettivo non fosse questo, perche' dovremmoimpegnarci ad essere efficienti? E' ipotizzabile che chi e'virtuoso finanzi sprechi altrui? Temi che vengono annacquatiquotidianamente con scuse assurde e tesi fantasmagoriche per nonportare avanti il negoziato.

In questi giorni i nostri cittadini sono preoccupati perche'negli ospedali si registra una carenza di medici che allunga leliste di attesa e rischia di mettere in difficolta' interireparti. Le nostre Regioni sono in equilibrio finanziario nelcomparto della sanita', Lei lo sa bene Signor Presidente, echiedono che sia possibile assumere subito i medici che servono.E' attentare ai pari diritti dei cittadini? Se non si cambia, laverita' e' che questi diritti non potranno essere garantiti.

I nostri studenti ogni anno assistono alla sarabanda degliinsegnanti. Con l'autonomia chiediamo di avere la possibilita'vera di poter programmare senza cambiare i programmi diinsegnamento. Chiediamo di poter costruire un sistema formativoche guardi ai licei come alla formazione professionale perrispondere alle esigenze del giorno di oggi e non di quello diieri. Anche questo e' attentare ai diritti costituzionali?

Sull'ambiente e sul territorio chiediamo di poter avere lecompetenze per rispondere alle pressanti richieste disemplificare le procedure che oggi fanno si' che non si rispondaper anni ad imprenditori e cittadini.

La Costituzione permette di poter realizzare una autonomia'differenziata' proprio perche' riconosce le diversita' che cisono fra zone del Paese. E noi riconosciamo la necessita' diavere fondi perequativi garantiti dallo Stato per mantenereovunque livelli essenziali delle diverse prestazioni. Chiediamosoltanto di poter spendere in autonomia le risorse a noiassegnate. Peraltro, da sempre ci facciamo carico delle esigenzedell'intero Paese e ora chiediamo che il Paese si faccia caricodelle nostre.

Senza una autonomia vera non riusciremo a rendere competitivi edattrattivi i nostri territori e questo sara' grave, non soltantoper noi, bensi' per l'intero Paese che rischia di non avererisorse sufficienti a garantire uguali diritti in ogni zona.Senza un Nord capace di reggere la competizione internazionale,l'intero Paese ne paghera' le conseguenze.

Noi restiamo aperti al dialogo con Lei, Presidente Conte, epronti a cambiare opinione se il testo delle intese sara' capacedi rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provatoa descrivere. Ma se si continua con una farsa, come accadutofinora, e' evidente che non firmeremo nulla. Signor Presidente,arrivi al piu' presto a trovare una intesa coi ministri, formuliuna bozza di intesa seria da proporci, quindi con altrettantavelocita' saremo in grado di replicare in modo costruttivo.

Al Presidente del Consiglio deve essere pero' chiaro che noi nonfirmeremo un accordo senza qualita' come quello per ora che sista profilando. Lei si assumera' la responsabilita' quindi di avernegato quanto e' stato chiesto da referendum, da milioni dielettori veneti e lombardi, da risoluzioni dei consigliregionali approvati all'unanimita'.

Per parte nostra vogliamo mantenere fede all'impegno assunto coni nostri cittadini.

Presidente Conte, Lei ha l'opportunita' di scrivere una pagina distoria di questa Repubblica. Se non la scrivera' Lei, lo fara'qualcun altro. Perche' la spinta verso l'autonomia e verso laresponsabilita' nei confronti dei cittadini e' ormaiinarrestabile.

Attilio Fontana Luca Zaia 







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