Foroni, ‘Non si tornerá piú alla vecchia Milano per sanitá e urbanistica’
L'assessore Foroni: "Lo smartworking, oggi è diventato qualcosa di accettato, che non sará azzerato totalmente per le riunioni"
Foroni, ‘Non si tornerá piú alla vecchia Milano per sanitá e urbanistica’
“Nella nuova normalitá post-Covid non si tornerá alla vecchia Milano per quel che riguarda la sanitá, la vivibilitá e l’urbanistica della cittá”. Lo ha detto Pietro Foroni, Assessore al Territorio e Protezione Civile Regione Lombardia, nel corso dell’iniziativa Salute Direzione Nord “Un cambio culturale: la salute da costo a valore sociale”.
‘Progettare le cittá della salute. Dopo il Covid: ospedali, nuovi quartieri e case popolari’ è il tema su cui si sono confrontati Pietro Foroni, Assessore al Territorio e Protezione Civile Regione Lombardia; Fabiola Bologna, Segretario XII Comm.Affari Sociali, Camera dei Deputati; Giuseppe Bonomi, Amministratore Delegato Milanosesto; Elena Bottinelli, Amministratore Delegato IRCCS Ospedale San Raffaele e IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, Angelo Sala, Presidente Aler Milano; Mariuccia Rossini, Presidente Gruppo Korian Italia; Francesca Patarnello, Vicepresidente Market Access & Government Affairs AstraZeneca; Rosaria Iardino, Presidente Fondazione The Bridge.
“La pandemia ha provocato uno sconvolgimento dal punto di vista sanitario e sulla vita urbanistica. Ha stravolto l’ordinarietá della vita lavorativa: quello che era un'eccezione, lo smartworking, oggi è diventato qualcosa di accettato, che non sará azzerato totalmente per le riunioni. È uno stravolgimento sociale e urbanistico, soprattutto per quelle realtá che erano attrattive di forza lavorativa durante il giorno. Con lo smartworking il pendolarismo si è attenuato. E cambia il concetto di vivibilitá”, ha detto Pietro Foroni. E proprio su come potranno essere i nuovi spazi della cittá, uno spunto l’ha dato Giuseppe Bonomi, Amministratore Delegato di Milanosesto. “Si è sempre partiti dal centro verso i margini, e cosí sono state create le periferie. Oggi è il contrario, sono i margini che si stanno ricongiungendo con il centro. La pandemia non ha cambiato, ma accelerato la tendenza giá in atto di formulare offerte abitative residenziali totalmente diverse rispetto al passato. Il lockdown ha evidenziato il bisogno assoluto di socialitá. Chi si occupa di rigenerazione urbana ora deve ripensare spazi e servizi che agevolino nuove comunitá con servizi differenziati per etá". Un modello che anche secondo Angelo Sala, presidente di Aler Milano, dovrá essere adottato per le realtá abitative delle case popolari. “Oggi quartieri come i nostri, cosí come sono stati pensati, non hanno piu' senso, non possono piú esserci solo quartieri dormitorio. I quartieri popolari devono avere spazi comuni da vivere 365 giorni l'anno, non solo per dormire".
Anche il progetto del Nuovo Polo dell’ospedale Galeazzi del Gruppo San Donato, ha spiegato Elena Bottinelli, Amministratore Delegato IRCCS Ospedale San Raffaele e IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, rispecchierá queste nuove esigenze emerse con la pandemia:“Sará un ospedale che punterá molto sul digitale, un hub di riferimento per la sanitá diffusa sul territorio, anche con la telemedicina, ora piú attuale che mai. Abbiamo fatto anche un lavoro con Cittadinanzaattiva per capire le esigenze del cittadino”. Per Mariuccia Rossini, presidente di Over invece, in questa riconversione delle cittá, bisognerá tener conto delle esigenze degli anziani. “Bisogna ripensare i servizi per gli anziani, in sicurezza e con possibilitá di incontrare gli altri. Basta pensare a grandi istituzioni come le Rsa, che possono servire per i non autosufficienti totali - ha detto -. Ci sono anziani autosufficienti che devono stare in strutture che siano la loro casa. Stiamo progettando cohousing o assist-linving, dove l’anziano puó vivere la sua casa in sicurezza, con assistenza h24, spazi comuni e attivitá sociali”.
Anche se è difficile fare previsioni, ha concluso Pietro Foroni, “oggi abbiamo una serie di strumenti per poter guardare ad una nuova ripartenza e normalitá, Il Pnrr è uno di questi, anche se dovremo essere capaci di spenderlo. C'è comunque una sinergia tra livelli istituzionali per programmare la vita futura”.
La kermesse degli Amici delle Stelline – fondata da Fabio Massa - è organizzata da Inrete Srl e Fondazione The Bridge, con il patrocinio di Regione Lombardia.
LEGGI ANCHE: EFFETTI SPECIALI per ponti e torri: e se li usassimo anche a Milano?
Commenti