"Forti, ma obiettivo è primo turno": Quartapelle in missione per Ema
Lia Quartapelle, parlamentare milanese del Pd, è reduce da una missione per conto di Milano. La missione? Ovviamente Ema. Ecco come è andata. L'intervista
di Fabio Massa
Lia Quartapelle, parlamentare milanese del Pd, è reduce da una missione per conto di Milano. La missione? Ovviamente Ema, l'agenzia per il farmaco. Il luogo? Lituania ed Estonia, due giorni e una notte. "La nostra candidatura è obiettivamente molto forte, e colpisce la disponibilità del Pirellone. Ma quel che è meglio, è che dal sindaco al governatore tutti si stanno adoperando al massimo delle loro disponibilità". L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO
Onorevole Quartapelle. La candidatura di Milano è o non è forte?
La candidatura di Milano è obiettivamente molto forte ma la competizione è agguerrita. E quindi c'è molto lavoro diplomatico e politico da fare, che devo dire che viene svolto da tutti i livelli, dal sindaco al presidente della Regione.
Milano è in vantaggio o no?
E' molto difficile da dire in questo momento. La verità è che è difficile passare il primo turno. Al primo turno passano le prime tre e quello deve essere il nostro obiettivo. Ma le candidature forti sono cinque, quindi la partita non è affatto scontata, pur avendo un ottimo dossier. Tutti hanno apprezzato molto il dossier di Milano ed erano molto favorevoli per la disponibilità del Pirellone, ma anche i competitor sono forti. E agguerriti.
Chi ha incontrato?
Ho incontrato membri dei governi e altri parlamentari come me di Lituania ed Estonia, presidenti di commissione esteri, affari europei e salute e sanità.
In definitiva: dobbiamo essere ottimisti o no?
Ci dobbiamo dire molto fiduciosi del lavoro che si sta facendo. La mia missione in Lituania era il giovedì e domenica sera ci tornava il viceministro Scalfarotto. Sono state fatte delle richieste di chiarimenti e tra giovedì sera e sabato abbiamo attivato le università milanesi, Assolombarda e AIFA perché Ivan Scalfarotto tornasse con i chiarimenti richiesti. E' presto per essere ottimisti. Però ce la stiamo mettendo tutta tutti.
Qual è il punto più debole della candidatura di Milano?
Pensavo che Milano avesse un punto debole. Ovvero il fatto di non essere capitale. Ma invece è molto conosciuta, soprattutto tra le elite di governo. Tutti conoscono la città. L'unica questione davvero aperta è il blocco di voto naturale sull'Italia.
In che senso?
Non siamo nel blocco scandinavo dove tutti votano per forza un paese scandinavo. Non siamo un paese slavo votato da tutti gli slavi. Quindi non c'è un blocco di voto naturale di partenza. Ecco perché è ancora più importante il lavoro di diplomazia e politica.