Ramelli, La Russa a Milano: "Senza di lui non ci sarebbe Fratelli d'Italia e non saremmo al Governo" - Affaritaliani.it

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Ramelli, La Russa a Milano: "Senza di lui non ci sarebbe Fratelli d'Italia e non saremmo al Governo"

Il 50esimo anniversario della morte del militante del Fronte della Gioventù, celebrazioni in diversi Comuni della Lombardia. Cerimonia anche in Regione. La Russa: "Ramelli come Fausto e Iaio"

di redazione

La Russa: "Ramelli, vedo riaffacciarsi fuocherelli che non mi piacciono"

"Credo che questa memoria condivisa di giovani che hanno perso la vita solo perche' credevano in delle idee, non importa se di destra o di sinistra, e' un insegnamento in questa fase storica in cui vedo riaffacciarsi nei fuocherelli che non mi piacciono". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa parlando coi cronisti prima di entrare nell'Auditorium Testori a Milano dove si è svolta nella serata di lunedì 28 aprile una commemorazione di Sergio Ramelli. "Quello che per me e' importante e' che a 50 anni di distanza la memoria di Sergio Ramelli e' diventata, anno dopo anno, un segnale che riguarda sempre piu' persone grazie a Dio, come io ho sempre sperato - ha aggiunto -. Non solo persone, che pure e' molto importante, della destra, dell'ambiente piu' largo possibile di destra, ma anche persone che vedono in Sergio Ramelli una figura che puo' servire a dire no all'odio di parte, che puo' servire a far capire quando sia sbagliata la contrapposizione violenta". La Russa accosta la memoria di Ramelli a due ragazzi che morirono in quegli anni che militavano sul fronte opposto. "Io a Sergio Ramelli metto sempre vicino i due giovani di sinistra Fausto e Iaio, che sono tra i pochi per i quali ancora non e' stata fatta giustizia. Non e' stato scoperto chi li ha uccisi".

La Russa: "Senza Ramelli non ci sarebbe Fratelli d'Italia. Sala? Se uno il coraggio non lo ha..."

"Senza Sergio Ramelli oggi non saremmo al governo perche' non sarebbe nata Fratelli d'italia. Non ci sarebbe stata la volonta' di unire e parlare, di aprire ponti e di non scalzare chi c'e' davanti a noi con odio e violenza". "Non e' che - ha detto La Russa - se fosse stato fascista, se si fosse dichiarato fascista, cosa che Sergio non ha mai fatto, se avesse fatto il saluto romano, cosa che Sergio non ha mai fatto, se avesse contribuito a manifestazioni rumorose, forse rumorose erano ma violente mai quelle a cui partecipo' Sergio Ramelli, sarebbe stato giusto infliggergli la pena di morte. Se anche fosse stato fascista sarebbe stato lo stesso un crimine atroce".
 
"Io sono sicuro che Sala se potesse la fascia la metterebbe per venire a commemorare Sergio Ramelli, penso che la sua giunta scassata e figlia di tanti compromessi, non glielo consenta", ha detto ancora La Russa. "Non c'e' solo il Pd - ha concluso, c'e' la sinistra, ci sono i verdi, i centri sociali che lo appoggiano. Se uno il coraggio non lo ha non se lo puo' dare e se non vuole metterla non gliene vogliamo, e' importante che venga a onorare la memoria di Sergio Ramelli".

Albertini: "Una via e una piazza a Ramelli quando torneremo a governare Milano"

"Quando torneremo a governare Milano intitoleremo anche una via e una piazza a Ramelli oltre a un giardino". Lo ha detto Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, che nel 2005 appose un cippo alla memoria di Sergio Ramelli. Dalla platea dell'Auditorium Testori hanno scandito 'Albertini sindaco'.

Fontana: "Ramelli figlio della nostra Italia ucciso dall'odio politico"

"Oggi dobbiamo riconoscere che Sergio Ramelli e' un figlio della nostra Italia, ucciso dall'odio politico, per le sue idee, ucciso in maniera barbara perche' le sue idee non erano condivise da chi affermava qualcosa di diverso", ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. "Il merito di chi ha saputo tenere viva la memoria di questo evento e' a voi riconosciuto, una delle cose che ha piu' sconcertato e' stata l'omerta' della sinistra che non ha mai voluto riconoscere la gravita' dei fatti e poi l'indifferenza con cui si cercava di mettere a tacere questo drammatico episodio", ha aggiunto. "E' terribile anche come la famiglia di Ramelli sia stata perseguitata da minacce, telefonate, come se non bastasse il dramma che quella famiglia aveva vissuto - ha concluso -. Io credo che sia giunto il momento di arrivare a una pacificazione, non fare distinzioni tra chi e' morto a destra e sinistra, tutti sono morti per un'idea. Essere uccisi per un'idea in una democrazia e' assolutamente innacettabile. Bisogna fare in modo che la memoria di Sergio Ramelli sia la memoria di un giovane italiano che esprimeva le proprie idee".

L'ex giudice Salvini: "Una certa borghesia di sinistra coprì i responsabili del delitto

"Io credo che delle responsabilita' di quella squadra di Avanguardia operaia di Medicina a Milano sapessero tutti. La vicenda Ramelli forse ebbe un effetto ancora piu' emozionante rispetto agli arresti per l'omicidio Calabresi. C'erano magistrati, avvocati, architetti, persone che avevano taciuto sapendo che un certo mondo della borghesia di sinistra a Milano li avrebbe comunque protetti". Lo ha detto Guido Salvini, giudice in pensione, protagonista dell'indagine che porto' all'arresto dei responsabili dell'omicidio di Sergio Ramelli. "Sono momenti che hanno segnato la mia vita come magistrato e come uomo. Io ricordo il dolore di aprire il fascicolo. Era una delle cose piu' orribili che mi sia capitato di vedere. Ricordo la fatica a farlo", ha concluso.

 

Fratelli d'Italia chiede di intitolare una via di Milano a Sergio Ramelli

Nel cinquantesimo anniversario dell’uccisione di Sergio Ramelli, Fratelli d’Italia rilancia a Milano la richiesta di dedicare entro il 2025 una via o uno slargo della città alla memoria del giovane militante del Fronte della Gioventù, aggredito a morte da esponenti di Avanguardia Operaia nel 1975. La proposta è stata formalizzata in una mozione urgente presentata in Consiglio comunale dal capogruppo di FdI, Riccardo Truppo, che ne ha chiesto l’inserimento nell’ordine del giorno della seduta di oggi.

Il documento ricorda come già nel 2005, sotto l’amministrazione di Gabriele Albertini e con l’allora vicesindaco Riccardo De Corato, fosse stato apposto un cippo commemorativo dedicato a Ramelli. Un anno fa, De Corato aveva sollecitato l’attuale amministrazione a procedere con l'intitolazione in occasione del cinquantesimo anniversario. Ulteriore riconoscimento è arrivato nel 2025 con l'emissione di un francobollo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, dedicato a Ramelli.

FdI: "Importante dedicare uno spazio pubblico a Ramelli"

"Sarebbe importante per la memoria della città – si legge nella mozione – dedicare uno spazio pubblico a Sergio Ramelli, vittima di una vicenda tanto drammatica quanto dolorosa", sottolineando come diverse città italiane abbiano già intitolato vie o piazze alla sua memoria. L’iniziativa punta anche a "promuovere una riflessione sulla necessità di superare l’odio ideologico".

De Corato ha ribadito la sua indignazione per l'assenza di un segnale da parte del Comune di Milano: "Trovo disgustoso che, a fronte di tanti Comuni della provincia che stanno intitolando monumenti e vie a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, da Palazzo Marino non sia arrivata alcuna risposta alla mia richiesta dello scorso anno. È un silenzio assordante su una figura che ha segnato la storia della città". Per De Corato, la vicenda di Ramelli "è un monito per tante generazioni, un simbolo di come un'ideologia cieca possa portare alla perdita della ragione. È doveroso che Milano, nel 5esimo anniversario della sua morte, onori la memoria di un giovane che rappresentava passioni e ideali alti, da contrapporre a chi vede nella politica non avversari ma nemici".

A Sesto San Giovanni l'intitolazione di un largo a Ramelli e Pedenovi

Intanto, le celebrazioni sono già iniziate in diversi Comuni dell'area metropolitana. A Sesto San Giovanni, l’assessore regionale Romano La Russa, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il vicesindaco Antonio Lamiranda hanno presenziato all’intitolazione del Largo "Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, vittime dell’odio politico". A Novate Milanese è stato inaugurato un monumento in memoria di Ramelli: durante la cerimonia, un piccolo gruppo di manifestanti ha intonato "Bella ciao", senza interrompere l'evento.

"La tragica storia di Sergio sia un monito per tutti i giovani", ha dichiarato Romano La Russa, richiamando l'importanza di trasmettere la memoria alle nuove generazioni. Le commemorazioni proseguono a Milano con la cerimonia ufficiale prevista ai Giardini Ramelli. 

Regione Lombardia premia i Comuni italiani che hanno ricordato Ramelli

Anche l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia ha ospitato una commemorazione di Ramelli. Ed è polemica dal Pd poichè un analogo momento non c'è stato per celebrare il recente 80esimo annniversario della Liberazione. Sono 38 le città italiane che hanno intitolato uno spazio a Sergio Ramelli. Ed è a queste 38 città che oggi Regione Lombardia ha voluto consegnare una targa ricordo che è un ringraziamento e "un riconoscimento a chi, con coraggio, ha sfidato pregiudizi e ostilità decidendo di rendere omaggio a un ragazzo che non imbracciava armi e spranghe, ma solo un quaderno". "Un modo - ha spiegato l'assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso - per ristabilire verità e memoria".

 

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