Fs tenta Fontana con 1,6 mld. Ma ai pendolari non cambia nulla
Trenitalia propone di comprare 161 nuovi treni con un investimento di un miliardo e 600 milioni. Fontana tentato ma per i pendolari cambia poco o nulla
di Fabio Massa
Il numero dei treni è sempre lo stesso. Partiamo dai fatti. Trenitalia propone di comprare 161 nuovi treni con un investimento di un miliardo e 600 milioni. Trenitalia vuole in cambio di questo impegno l'1 per cento. Ovvero la maggioranza della società. Trenitalia vuole nominare la governance e segnatamente l'amministratore delegato (a domanda risponde: la sostituzione ad oggi non è all'ordine del giorno, e se dovesse realizzarsi il piano, decideremo noi). Trenitalia lascerebbe a FNM solo il ruolo di controllo per conto dell'azionista, ovvero Regione Lombardia.
Uno potrebbe pensare: Trenitalia sta facendo quello che ha richiesto Attilio Fontana. Ovvero "pareggiare" l'investimento in Trenord. Regione aveva infatti annunciato di aver finanziato 161 nuovi treni per un miliardo e 600 milioni. Quindi, si potrebbe ragionare, 161 più 161 fa 322. Su 460 convogli totali, vorrebbe dire praticamente avere una flotta quasi completamente nuova. Ma qui arriva la questione dei treni il cui numero è sempre lo stesso. Perché i pendolari non vedranno mai 322 treni nuovi, ma comunque 161. Trenitalia di fatto sta dicendo a Fontana che può risparmiare un miliardo e 600 milioni perché ce li mette lei. Per i pendolari non cambia niente. Per la Regione sì, perché avrebbe più fondi. Qualche incognita: dove finiscono le gare già avviate da FNM? Non si sa. Si sa però che FNM avrebbe sicuramente un brutto impatto. Non è un caso che poco dopo la conferenza stampa il titolo precipita di quasi il 5 per cento ai minimi da oltre un mese. Del resto perdere la maggioranza sarebbe una diminuzione enorme del perimetro industriale. Di più: che cosa succederebbe se l'assetto rimanesse 50/50? Ovvero, Trenitalia è pronta a investire anche senza ottenere l'1 per cento? Risposta: nessuna risposta. Sia come sia, adesso tocca a Fontana. Può decidere di cedere l'1 per cento e di risparmiare un miliardo e 600 milioni. La tentazione è forte.
fabio.massa@affaritaliani.it
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IL COMUNICATO INTEGRALE
La proposta, fatta a Regione Lombardia al termine della scorsa settimana, vuole dimostrare il massimo impegno di Trenitalia (Gruppo FS Italiane) a rispondere alla richiesta del Presidente Attilio Fontana di migliorare drasticamente il trasporto regionale lombardo nei tempi più brevi possibili.
Tutti i nuovi treni regionali entro il 2022, con tre anni di anticipo rispetto a quanto previsto. Dimezzamento dell’età media dei convogli, da 20 anni nel 2018 a 10 nel 2022. Miglioramento della puntualità del 12,5%, entro il 2021. Dimezzamento delle cancellazioni dei treni. Aumento del 6% della soddisfazione del viaggio nel suo complesso (puntualità, pulizia, comfort, informazioni e permanenza a bordo). Questi sono i principali impegni contenuti nel Piano industriale proposto da Trenitalia a Regione Lombardia, per il rilancio del trasporto regionale lombardo.
Proposta che la Regione sta analizzando in tutti i suoi aspetti per verificare che risponda in pieno alle aspettative e che possa dare in tempi medio/brevi risposte concrete all’esigenza di mobilità dei pendolari lombardi.
Il Piano è stato illustrato nel dettaglio oggi a Milano da Orazio Iacono, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Trenitalia.
Per superare la dialettica che ha bloccato il rilancio degli investimenti in Trenord negli ultimi anni, Trenitalia propone la formula dell’”usufrutto” delle azioni.
L’operazione, che è subordinata all’autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, non prevederebbe cessione di proprietà ma il “trasferimento” per un tempo definito di una quota pari all’1% del capitale sociale di Trenord, da FNM in favore di Trenitalia che attualmente ne detiene il 50 per cento.
Con la nuova governance Trenitalia assumerebbe così la gestione della Società. La Regione Lombardia, invece, Committente del servizio avrà il forte ruolo di controllo societario e vigilanza sulla qualità del servizio.
Il rinnovo della flotta di Trenord proposto da Trenitalia - che dovrà trovare copertura nel contratto di servizio con la Regione - sarà possibile ricorrendo all’Accordo quadro siglato da Trenitalia con le aziende costruttrici, vincitrici della gara internazionale.
I nuovi treni, Rock e Pop, la cui consegna inizierebbe nella seconda metà 2019 per concludersi nel 2022, sono costruiti attorno alle esigenze dei pendolari e del personale di bordo. Sono treni più comodi, più sostenibili sul piano ambientale, più accessibili anche alle persone a ridotta mobilità e con disabilità. Inoltre, saranno dotati di tutti i livelli di comfort e di telecamere a circuito chiuso, che diffonderanno “live” sui monitor di bordo le immagini, aumentando la security a bordo treno.
L’arrivo dei treni Pop e Rock in Lombardia si inserirebbe in una strategia complessiva di rilancio del trasporto ferroviario regionale e di una mobilità che privilegi, rispetto all’auto privata, soluzioni di trasporto collettive, condivise, integrate e sostenibili.
Riceviamo e pubblichiamo - Commento alle dichiarazioni rilasciate dall'Amministratore Delegato di Trenitalia
Milano, 29 maggio 2018 – Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate nella giornata di ieri, 28 maggio 2018, dal Dott. Orazio Iacono, Amministratore Delegato di Trenitalia S.p.A. (“Trenitalia”) – società interamente controllata da Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. (“FSI”), azionista significativo di FNM S.p.A. (“FNM” o la “Società”) con una partecipazione pari al 14,74% del relativo capitale sociale – in merito al c.d. “piano industriale per il trasporto regionale”, pubblicate sul sito internet del gruppo FSI (http://www.fsnews.it/fsn/
Inoltre, anche alla luce del rilevante Richiamo di Attenzione recentemente pubblicato dalla CONSOB e a tutela degli azionisti tutti, la Società è nuovamente costretta a ricordare come – dato il proprio status di società quotata sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana – eventuali dichiarazioni che riguardino, direttamente o indirettamente, FNM e/o società dalla stessa partecipate, debbano essere fatte adottando la massima cautela ed in ogni caso nel pieno rispetto delle previsioni di legge e regolamentari applicabili, anche al fine di evitare significative oscillazioni sull’andamento del titolo della Società a pregiudizio, tra l’altro, del regolare e ordinato funzionamento del mercato.