Fuga di cervelli, più di 20 mila lombardi via dall'Italia in un anno
Nell'ultimo anno, 107.529 italiani hanno lasciato l'Italia e di questi 20.088 (8.566 donne e 11.522, + 6,5%) dalla Lombardia
LOMBARDIA PRIMA REGIONE ITALIANA PER FUGA DI CERVELLI
Nell'ultimo anno, 107.529 italiani hanno lasciato il Paese alla volta dell'estero e di questi 20.088 (8.566 donne e 11.522, + 6,5%), sono lombardi, un dato che indica nella Lombardia la prima regione per numero assoluto di cittadini che hanno lasciato l'Italia nell'ultimo anno, portando a quota 422.556 il numero complessivo di cittadini partiti dalla Lombardia che vivono all'estero. E' quanto evidenzia il rapporto Migrantes 2016 "Italiani nel mondo", presentato oggi a Roma. Da gennaio a dicembre 2015, secondo l'indagine, gli italiani che hanno lasciato il proprio Paese si sono trasferiti in 199 nazioni differenti partendo da 110 province italiane diverse. Se in testa c'e' la Lombardia, il rapporto segnala il 'balzo' in avanti del Veneto (10.374) che fa scendere la Sicilia (9.823) alla terza posizione - era la seconda nel 2015 - seguita dal Lazio (8.436), dal Piemonte (8.199) e dall'Emilia Romagna (7.644). Complessivamente, a livello nazionale, si registrano 6.232 partenze in più nell'ultimo anno. Il 69,2% (quasi 75 mila italiani) si è trasferito in Europa, che si conferma l'area continentale maggiormente presa in considerazione dai trasferimenti degli italiani che vanno oltre confine. In brusca riduzione, invece, l'America meridionale (-14,9% di variazione in un anno ovvero più -2.254 italiani in meno nell'ultimo anno). Stabile l'America centro-settentrionale e solo 352 connazionali in più in un anno per le altre aree continentali contemplate dall'Aire (l'Anagrafe italiana dei residenti all'estero): Asia, Africa, Australia, Oceania, Antartide.
PIU' DI 20 MILA LOMBARDI VIA DALL'ITALIA IN UN ANNO
Al 1 gennaio 2016, secondo i dati del rapporto, gli iscritti all'AIRE sono quindi 4.811.163, il 7,9% dei 60.665.551 residenti in Italia secondo il Bilancio demografico nazionale dell'Istat aggiornato a giugno 2016. La differenza, rispetto al 2014, è di 174.516 unità. La variazione - nell'ultimo anno del 3,7% - sottolinea "il trend in continuo incremento del fenomeno non solo nell'arco di un tempo, ma anche nell'intervallo da un anno all'altro". Nel dettaglio, poi, a livello regionale le percentuali più incisive riguardano la Lombardia (+6,5%), la Valle d'Aosta (+6,3%), l'Emilia Romagna (+6,0%) e il Veneto (+5,7%). A livello provinciale "torna il protagonismo del Meridione. Tra i primi dieci territori provinciali, infatti, sette sono del Sud Italia. Ad esclusione della Provincia di Roma, in prima posizione, seguono infatti Cosenza, Agrigento, Salerno, Napoli, Milano, Catania, Palermo, Treviso e Torino". Secondo i dati Istat relativi al 2014 delle cancellazioni anagrafiche, ovvero di quei cittadini che hanno cambiato la propria residenza per trasferirsi in un paese estero, le regioni per le quali è più importante il flusso migratorio di cittadini italiani verso l'estero sono la Lombardia (17.690, pari al 19,9% del totale delle cancellazioni), la Sicilia (9.102 pari al 10,2%), il Veneto (7.903, pari al 8,9%), il Lazio (7.851 pari al 8,8%) e il Piemonte (6.237 pari al 7,0%). Le prime cinque province di cancellazione sono Milano, Roma, Torino, Napoli e Palermo le quali, nel complesso, rappresentano circa il 25% delle migrazioni in uscita. Sul versante dei rientri, invece, secondo i dati Istat, avvengono principalmente verso la Lombardia (5.102 pari al 17,4% del totale delle iscrizioni), la Toscana (3.392 pari all'11,6), il Lazio (2.756 pari al 9,4%), la Sicilia (2.328 pari all'8,0%), il Veneto (2.029 pari al 6,9%). A livello provinciale, i rimpatri avvengono principalmente verso Firenze, Roma, Milano, Torino, Napoli (per un totale del 27,9%).