Milano

Fuorisalone, i Giovani Palestinesi danneggiano l'installazione di Amazon

Fuorisalone Milano, i Giovani Palestinesi rivendicano il danneggiamento dell'installazione di Amazon intitolata "The Amazing Plaza". Verso la manifestazione del 12 aprile

di redazione

Fuorisalone, i Giovani Palestinesi danneggiano l'installazione di Amazon

Fuorisalone, i Giovani Palestinesi rivendicano il danneggiamento dell'installazione di Amazon intitolata "The Amazing Plaza", allestita nel cortile della farmcia della Statale di Milano. Questa la loro nota: "Lo abbiamo fatto per denunciare la complicità attiva della multinazionale statunitense nel genocidio in corso in Palestina, e per denunciare il vergognoso utilizzo degli spazi universitari a scopi di lucro e propaganda aziendale, mentre le istituzioni accademiche rifiutano sistematicamente le richieste legittime delle studentesse e studenti che chiedono a gran voce da un anno e mezzo il boicottaggio accademico di “Israele” e delle aziende complici con il genocidio".

I Giovani Palestinesi aggiungono: "Nel marzo 2021, Amazon ha firmato, insieme a Google, un contratto da 1,2 miliardi di dollari con il governo “israeliano” per il Progetto Nimbus: un’infrastruttura di cloud computing, sorveglianza e gestione dati che potenzia la macchina bellica e coloniale sionista. Riconoscimento facciale, biometria, analisi demografiche ed emozionali: strumenti digitali al servizio di un colonialismo tecnologico. Ma Amazon non si ferma alla sorveglianza: fornisce supporto all’intero sistema economico “israeliano”, offrendo infrastrutture digitali a startup e aziende locali. È un motore della colonizzazione high-tech che consente a “Israele” di vendere “innovazione” mentre devasta un intero popolo".

"Popolo palestinese sterminato, il mondo occidentale prosegue nella sua distopia"

Mentre Milano offre molti dei suoi spazi per le imprese protagoniste del Fuorisalone, proseguono i Giovani Palestinesi, è stato vietato al corteo nazionale del 12 aprile l'utilizzo di piazza Duomo: "Mentre il popolo palestinese viene sterminato in Palestina, il mondo occidentale prosegue indisturbato nella sua distopia: moda, aperitivi, eventi, pubblicità. Il genocidio va in diretta, ma l’Occidente distoglie lo sguardo e reprime - in università, nelle piazze, nei media - chi non si allinea".

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