Milano

Furlan, candidato sindaco di Milano: "Criptovalute per pagare come a Miami"

Di Monica Camozzi

Pietro Furlan, candidato sindaco di Milano per i Gilet arancioni punta sulle criptovalute e sulla libertà intesa anche come iniziativa economica

Furlan, candidato sindaco di Milano: "Criptovalute per pagare come a Miami"

Da qualche parte, per innovare, bisogna pur partire. E Pietro Furlan, candidato sindaco a Milano per i gilet arancioni, parte dalle criptovalute. Perché se è vero che la capitale lombarda ha sempre rappresentato il motore economico d’Italia, giocoforza il livello del contraddittorio va condotto su un nuovo, futuribile, perlomeno contemporaneo. Furlan, ingegnere, da sempre  domiciliato a Milano, si è presentato come volto di una compagine aperta e in fase di strutturazione, che per ora comprende Gilet arancioni (il movimento presieduto dal Generale Antonio Pappalardo) e Partito Valore Umano (avente per segretario Maurizio Sarlo). Con un forte obiettivo di rinnovamento, su tutti i fronti. E le cripto sono state un colpo a sorpresa, del tutto coerente con la visione della “persona al centro” nella visione social- economica di Furlan: “la parola libertà significa anche di iniziativa economica e allora perché non pagare la Tari con le cripto?

Le cripto per pagare, come in Svizzera e a Miami

“Milano si è sempre fregiata di essere antesignana del cambiamento: perché quindi non partire da qui per tracciare la via su uno spettro nazionale?” In Svizzera, come racconta il candidato sindaco, nella fattispecie “nel cantone di Zugo e a Chiasso, si può già pagare in Bitcoin. Ma altresì a Miami. Perché non qui”? L’obiettivo è ambizioso, al limite del visionario. “Mai come ora è il momento delle scelte forti, delle soluzioni innovative che possano costituire la base per invertire la rotta del declino e intraprendere quella della ripresa -ha detto Furlan, pur non limitandosi a parlare solo di cripto bensì anche di situazione ambientale, di sicurezza. Il giovane candidato ha sempre abitato a Milano (dalla zona di Sant’Ambrogio a via Vincenzo Monti fino a Porta Romana) e vanta una nonna crocerossina, amica di Emanuela Setti Carraro, nonché un passato intriso di quell’ambiente militare che “ti fa interrogare sul valore della norma e sul rispetto delle regole, soprattutto quando ti accorgi che queste ultime sono ingiuste”. Furlan ha accennato a temi focali per Milano, quali la viabilità, la tutela ambientale (“che non è neo-ecologismo”) e la sicurezza. Ma certo, la proposta di aprire alle cripto in via istituzionale  si ascrive al “poco consueto” e non mancherà di scatenare il contraddittorio, sull’orizzonte di una campagna elettorale che si preannuncia carica di aspettative.

Sullo sfondo, le prossime mosse dei Gilet arancioni

La presentazione di Furlan si è svolta sullo sfondo di uno scenario ben più ampio che ha visto convenire a Milano il generale Antonio Pappalardo, non solo in veste id presidente del movimento dei Gilet arancioni ma altresì in quanto punto di riferimento del neocostituito movimento Alfa Omega, che si propone di radunare liste a livello nazionale con un programma decisamente battagliero. Per ora, i due simboli sono quello dei Gilet Arancioni e del PVU (Partito Valore Umano), per il quale era presente la vice presidente di Alfa Omega Selina Simioni. Ma la compagine è aperta a tutte le liste che vogliano, per dirla con le parole del generale Pappalardo “rifondare il sistema”, vale a dire “cambiare il sistema politico, economico e giudiziario, restituendo la piena sovranità al popolo”. Il prossimo appuntamento è stato pianificato per il 22di maggio, al fine di iniziare i lavori per la costituzione della neonata alleanza trasversale. “Fra le cose che ci proponiamo, oltre a una riforma seria della costituzione, vi è un Tribunale Storico della verità -ha specificato Pappalardo- al fine di fare chiarezza una volte per tutte sulle vicende che hanno caratterizzato il nostro paese negli ultimi trent’anni”.








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