Milano
Magliette rubate, Marco Carta: per il giudice il fermo è illegittimo
Il giudice non ha convalidato i domiciliari per Carta, mentre l'amica che lo accompagnava è stata arrestata
Magliette rubate, Marco Carta: per il giudice il fermo è illegittimo
L'arresto del cantante Marco Carta, insieme a una donna, per il presunto furto di sei magliette del valore di 1200 euro alla 'Rinascente' di Milano, "non puo' ritenersi legittimo". Lo scrive il giudice per le direttissime Stefano Caramellino nel provvedimento dell'1 giugno con cui non ha convalidato i domiciliari. "Carta - spiega il magistrato - non deteneva all'uscita dell'esercizio commerciale la borsa contenente i vestiti sottratti". Era stato invece convalidato l'arresto per l'amica che l'accompagnava nella cui borsa era stato trovato il cacciavite usato per togliere l'antitaccheggio e le magliette.
"L'unico teste oculare - si legge nel provvedimento con riferimento alla testimonianza dell'addetto alla sicurezza del grande magazzino - ha descritto un comportamento anteriore ai fatti che ha giudicato sospetto, ma gli elementi di sospetto sono del tutto eterei, inconsistenti: e' normale che due acquirenti si guardino spesso attorno all'interno di un esercizio commerciale di grande distribuzione; l'ipotesi che essi stessero controllando se erano seguiti da personale dipendente e' formulata in modo del tutto ipotetico e vago ("Come se controllassero", dice l'addetto sentito a sommarie informazioni il 31 maggio)". Inoltre, "il fatto che i due coimputati si siano recati in un piano diverso per provare le maglie e' compatibile con il proposito di trovare un camerino di prova libero, posto che entrambi hanno affermato che grande era l'affollamento e che lo stesso scontrino in atti conferma che era giorno di offerte speciali, cosidddetto 'black friday'. Il passaggio della borsa e' stato confermato dall'imputato, che quindi sulla dinamica ha confermato integralmente le risultanze delle sommarie rese dall'addetto alla sicurezza".
Nel provvedimento del giudice Caramellino, si legge anche che "gli operanti che hanno provveduto all'arresto (la Polizia Locale, ndr) non hanno visto alcunche' dell'azione asseritamente furtiva e che, con riferimento alla posizione di Carta, la versione degli imputati non e' allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario". Il processo a carico di Carta e dell'amica Fabiana Muscas, infermiera di 53 anni, comincera' il 20 settembre. Per il magistrato, e' rilevante anche il fatto che nemmeno l'addetto alla vigilanza ha affermato "di avere visto l'inserimento degli abiti nella borsa dopo che era stata appoggiata nel camerino, ne' ha affermato di avere sentito alcun rumore compatibile con la rottura delle placche antitaccheggio, peraltro avvenuta con uno strumento solo parzialmente idoneo, vale a dire un cacciavite e non un tronchese".