Milano
Al Galeazzi cure solo per vaccinati? Pregliasco: "Una circolare decaduta"
Pregliasco a La Verità: la circolare in cui si dava la priorità nelle cure a chi aveva il Green Pass era valida solo in un momento di emergenza
Galeazzi, Pregliasco: "Circolare diramata in un momento di emergenza"
I contagi stanno diminuendo e non e' piu' necessario posticipare gli interventi non urgenti per i pazienti piu' fragili, tra cui i non vaccinati. All'Irccs Istituto ortopedico Galeazzi di Milano, si operano tutti. La circolare del 3 gennaio scorso con la quale Fabrizio Pregliasco, il direttore sanitario dell'Istituto, invitava i responsabili delle equipe chirurgiche a riprogrammare gli interventi non urgenti per i pazienti vulnerabili "e' scaduta, come previsto fin dall'inizio, era solo per due settimane" spiega all'AGI il virologo: "riguardava la settimana dal 10 gennaio e la successiva". Per "fare chiarezza" e mettere fine alle polemiche Pregliasco ha inviato una lettera indirizzata al direttore del quotidiano 'La Verita'', Maurizio Belpietro, pubblicata sul numero in edicola.
"La disposizione del 3 gennaio scorso" si legge sul giornale, "considerata lesiva dei diritti dei pazienti non vaccinati e' nata in un contesto di particolare emergenza, determinata dalla allora crescente pressione sull'attivita' ospedaliera, causata dalla quarta ondata dell'emergenza Covid. In quel preciso momento, le due evidenze erano l'incremento esponenziale di ricoveri di pazienti Covid positivi e l'aumento del personale sanitario costretto in quarantena. In quella situazione, in qualita' di direttore sanitario avevo il dovere di garantire il mantenimento dell'attivita' chirurgica e di ricovero non procrastinabile, nonche' dell'attivita' di pronto soccorso".
Galeazzi, Pregliasco: "Al Galeazzi curiamo tutti"
"Per questa ragione, e solo per un periodo di 2 settimane - sottolinea Pregliasco - , come emerge chiaramente dal testo della circolare alcuni interventi non urgenti dei pazienti piu' fragili sono stati rinviati. Tra i pazienti piu' fragili ho valutato, ancorche' non previsto, di includere, tra gli altri, anche coloro che non erano in possesso del Green pass rafforzato, cio' per proteggere da un'eventuale infezione proprio i soggetti vulnerabili che piu' facilmente la contraggono e per non rischiare di vedere crescere l'occupazione dei letti in terapia intensiva". Ora "vorrei rassicurare lei e i suoi lettori - prosegue il medico nella lettera a Belpietro - rispetto al fatto che tale disposizione e' decaduta, avendo dato indicazioni in merito e assumendomi la responsabilita' di aver preso a suo tempo una decisione ora non piu' necessaria vista l'attuale situazione epidemiologica". La lettera al quotidiano si chiude con un un pensiero per i pazienti: "sono sinceramente dispiaciuto - scrive Pregliasco - per i disagi arrecati ad alcuni nostri pazienti, non per nostra volonta', ma a causa dell'emergenza verificatasi 2 settimane fa, e ho gia' dato disposizione perche' siano ricontattati per riprogrammare gli interventi".