Milano
Gallo, Oggioni e altre sofferenze
Oltre alla vicende giudiziarie ed alle loro dolorose tempistiche, l'ex super-poliziotto Gallo e l'ex dirigente milanese Oggioni hanno scontato anche il repentino voltafaccia di chi sino a prima si rivolgeva a loro. Commento

Carmine Gallo e Giovanni Oggioni
Gallo, Oggioni e altre sofferenze
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Non ho mai avuto un rapporto con Carmine Gallo, il superpoliziotto che tanti colleghi giornalisti - con i quali lui sì ebbe rapporti strettissimi - hanno dipinto negli ultimi tempi come il superspione. Se si eccettuano due buongiorno buonasera, con Gallo non ho praticamente parlato mai. Carmine Gallo, per chi non lo sapesse, è l'ex poliziotto, con una carriera incredibile alle spalle, finito agli arresti domiciliari nell'ambito del caso Equalize. Insieme a lui, coinvolti, ovviamente il proprietario Enrico Pazzali e l'hacker Samuele Calamucci. Non è il momento di parlare dell'attacco di cuore che lo ha portato alla morte, sulla quale già i soliti retroscenisti vedono la manina dei servizi segreti. Gli stessi servizi segreti che nel caso Equalize sembrano essere stati tirati in ballo. Io non mi pronuncio, perché parlo quando so, e qui non so proprio niente.
Conosco bene però due cose. La prima: come funziona la stampa. L'ho accennato prima. Carmine Gallo è stato la fonte e l'ispiratore di decine di giornalisti di primo piano, che anche grazie alle sue informazioni hanno fatto ottimi scoop. Non si sono mai interrogati sull'origine di queste informazioni, fin quando la procura nell'autunno scorso non indaga Gallo per una storia relativa a dossier illegali, tutta da chiarire e da provare. Da là in poi, ovviamente, i giornalisti scelgono. Scelgono di buttare giù da una torre Gallo e tenersi i favori della procura. E così il superpoliziotto diventa superspione, come dicevo prima.
Nessuno che si sia neppure lontanamente interrogato su come si possa essere sentita questa persona, mentre veniva precipitata giù dalla torre. Una persona che magari avrà sbagliato, magari no, ma questo lo si potrebbe sapere a sentenza almeno di primo grado. Ma che comunque indubitabilmente era nella storia della polizia per i suoi successi da investigatore.
Oggi lo stesso avviene con un altro di cui non conosco neanche il volto, quell'architetto Oggioni diventato improvvisamente la spectre dell'urbanistica milanese dopo anni e anni nei quali tutti, di destra e di sinistra, si rivolgevano a lui per chiarimenti, per delucidazioni, semplicemente perché - secondo tutte le testimonianze - era uno che faceva le cose. Se ha sbagliato lo si saprà dopo, intanto paga adesso.
Che cosa significa veramente essere garantisti
La seconda cosa di cui sono certo è che dopo cinque mesi cinque agli arresti domiciliari il Tribunale del Riesame avrebbe dovuto esprimersi sulla richiesta del carcere per Carmine Gallo, il superpoliziotto, tra circa una settimana. E' compatibile, questa è la domanda, codesta tempistica con la sofferenza della privazione delle libertà personali? Con la vergogna di suo figlio, in polizia, per un padre arrestato? Con la mancanza dei nipoti? Io non lo credo.
Oggi sul Corriere c'è la storia di Giulia Ligresti, che racconta del carcere e dell'assoluzione, della sua nuova vita. Certo, era figlia di una personalità molto discussa e discutibile, sicuramente controversa. Ma questo giustifica la sofferenza? In fondo il garantismo è tutto qui: c'è chi dice che la sofferenza deve essere presa in considerazione anche per chi potrebbe essere colpevole e chi invece giustifica la sofferenza anche per chi potrebbe essere innocente. Io sono tra i primi e lo sarò sempre, anche nel caso che riguarda il peggiore degli uomini.