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Milano

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - Domani prende il via il congresso metropolitana della Cisl milanese, guidata da Danilo Galvagni, Che, anticipando alcuni contenuti dell’incontro, invita subito ad evitare “l’idea di una economia da immaginario collettivo”, all’ombra del successo di Expo, fatta solo di grandi eventi. Perché “sempre più spesso la città sembra volersi strutturare come un “hub” di queste attività. Noi come Cisl puntiamo decisamente alla città del fare”. “Siamo e ci impegniamo ad essere punto di riferimento nel “fare”. Galvagni invita ad evitare inutili competizioni con Roma capitale, “noi dobbiamo comprendere quale è il nostro compito, che è sempre stato più gravoso, più operoso più milanese”. Le criticità sono molte, a partire dall’incompiuta città metropolitana, dai limiti del sistema degli appalti pubblici, al peso della pressione fiscale, alla penuria di case, al sistema del welfare in sofferenza anche di fronte alla ondata migratoria. La Cisl si da alcune priorità, per iniziare a rispondere ai tanti problemi della città.

“Vigilare in tutte le città al di sopra dei 20mila abitanti, sull’applicazione del codice degli appalti, anche da parte della pubblica amministrazione. Guidare le rappresentanze aziendali verso nuovi meccanismi di incentivazione delle relazioni partecipative, della produttività e welfare sociale”. “Il territorio milanese (1.700.000 occupati) risente di un tasso di disoccupazione ancora forte (7,50%) ben lontano dai livelli pre crisi (3,50-4%). Occorre dar vita ad un sistema del lavoro (e della formazione) che elevi gli standard delle competenze del capitale umano. Alla base devono esserci servizi all'impiego e politiche attive inclusive”. “Stiamo lavorando anche a nuove forme di lavoro come nella cosiddetta “gig economy” che si avvale di lavoratori occasionali per mansioni di core business”. “Sul welfare occorre una piccola rivoluzione, frutto di una ricognizione sull’attuale impiego delle risorse per ricollocarle sulla base delle nuove esigenze”.

“Occorre anche seguire l’assistenza integrativa individuando soluzioni da offrire ad aziende, settori che hanno destinato risorse economiche al welfare in modo da unire nel territorio la mutualità con la rete dei servizi delle imprese sociali”. Sui problemi abitativi “occorre prendere in esame l’utilizzo delle aree dismesse, la nuova progettazione dell’offerta abitativa costruendo un rapporto di partnership con i soggetti pubblici e privati per progetti operativi”. Sulla spinosa questione dell’immigrazione “deve essere fatto uno sforzo innovativo avvicinando la collaborazione tra pubblico e privato nell’approntare la rete dei servizi socio-sanitari, del nuovo welfare integrativo, dell’incontro offerta e domanda di lavoro, dei servizi all’impiego, dell’alternanza scuola lavoro, dell’offerta abitativa, coinvolgendo in modo attivo e partecipato il mondo delle imprese e del sindacato”. Sul versante dei giovani e della formazione la Cisl di Milano ha costituito un laboratorio “in soccorso alla richiesta delle scuole, per dare il nostro contributo durante l’alternanza scuola lavoro e per la “cittadinanza attiva”. Abbiamo collaborato con 30 istituti di Milano e hinterland e accolto nelle nostre strutture, categorie, servizi, giornale, progetti, oltre 1000 studenti”. “Una iniziativa circoscritta ma che dice bene qual è la nostra direzione di marcia”, conclude Galvagni.

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