Milano
Garlasco, il dna di Sempio e il nuovo incidente probatorio: cosa succede adesso
L'indagine sul delitto di Chiara Poggi entra in una fase completamente nuova a diciotto anni dai fatti. I reperti mai comparati con il dna di Sempio, le mosse e le strategie dei legali delle parti coinvolte

Andrea Sempio
Garlasco, il dna di Sempio e il nuovo incidente probatorio: cosa succede adesso
Caso Garlasco: la scoperta che il dna sotto le unghie di Chiara Poggi appartiene ad Andrea Sempio, ora indagato per il delitto di diciotto anni fa, dà l'avvio ad una fase completamente nuova delle indagini. La Procura di Pavia rilancia infatti con una richiesta di maxi incidente probatorio: si punta a un’analisi genetica a tappeto su tutti i reperti biologici raccolti sulla scena del crimine, anche quelli mai esaminati o risultati inconclusivi. L’obiettivo è confrontare quei campioni con il DNA di Andrea Sempio, l’amico del fratello della vittima oggi indagato per la prima volta nell’ambito del caso Garlasco.
Quali oggetti saranno riesaminati
La richiesta è stata presentata all’ufficio del giudice per le indagini preliminari e comprende anche i "para-adesivi" delle impronte prelevate nella villetta di via Pascoli, dove la studentessa fu uccisa il 13 agosto 2007. Tra gli oggetti da riesaminare ci sono anche i tamponi prelevati sul corpo di Chiara, il tappetino del bagno e altro materiale archiviato dai carabinieri del RIS. Sempio, 37 anni, è stato sottoposto a un tampone salivare eseguito coattivamente per acquisire il suo profilo genetico, che sarà ora confrontato con quanto raccolto all’epoca, grazie anche all’uso di tecnologie di laboratorio oggi molto più avanzate rispetto a quelle del tempo.
La richiesta di consulenza giunta dai legali di Alberto Stasi
L’iniziativa della Procura arriva dopo che i legali di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni nel 2015, hanno depositato una consulenza tecnica che mette in dubbio l’attribuzione del DNA trovato sotto le unghie di Chiara. Quella consulenza ipotizza una compatibilità con il profilo genetico di Sempio, tesi poi confermata dal consulente nominato dallo stesso ufficio del pm.
I reperti che non sono mai stati comparati con il dna di Sempio
Nella nota firmata dal procuratore Fabio Napoleone si sottolinea che alcuni reperti non sono mai stati comparati con il DNA dell'attuale indagato, e che oggi, grazie all’aumento della sensibilità dei kit genetici e delle nuove tecnologie forensi, è possibile ottenere risultati più affidabili anche da tracce minime o degradate.
Il nome di Andrea Sempio era emerso già anni fa nel dibattito mediatico e giudiziario, ma mai era stato formalmente indagato. Ora, l’attenzione si sposta su di lui, mentre i legali della famiglia Poggi – Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna – ribadiscono piena fiducia nell’esito del processo che ha portato alla condanna del fidanzato della vittima. I genitori e il fratello di Chiara, che si sono costituiti parte offesa nelle nuove indagini, restano convinti della fondatezza degli elementi emersi nel procedimento a carico di Stasi.
Le contromosse della famiglia Poggi e di Andrea Sempio
Anche le parti in causa si stanno muovendo: la famiglia Poggi potrebbe nominare nuovamente lo storico consulente Marzio Capra, mentre la difesa di Sempio starebbe pensando all’ex comandante del RIS Luciano Garofano. La Procura potrebbe invece affidarsi ancora a Carlo Previderè. Sarà ora la giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli a decidere se autorizzare il nuovo giro di analisi genetiche, che potrebbe riaprire clamorosamente uno dei casi giudiziari più discussi e controversi degli ultimi vent’anni.
La famiglia Poggi: "La difesa di Stasi si oppose a questi accertamenti nel 2011..."
"Parteciperemo all'incidente probatorio davanti ad un giudice terzo. Peccato che questi accertamenti non siano stati svolti allora nel 2011, quando li chiedevamo noi. La difesa Stasi si oppose davanti alla Corte d'Assise d'Appello e ci disse che non si poteva fare più nulla e che tutto era stato fatto bene dai carabinieri. Staremo a vedere". Lo ha spiegato l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale dei genitori di Chiara Poggi, a proposito del maxi incidente probatorio richiesto ieri dalla Procura di Pavia, con analisi genetiche a tappeto anche su campioni e reperti mai analizzati, nelle nuove indagini sul caso Garlasco a carico di Andrea Sempio.
Sempio si oppone al maxi incidente probatorio
La difesa di Andrea Sempio, con i legali Massimo Lovati e Angela Taccia, ha già depositato al gip di Pavia le proprie "deduzioni" con cui si oppone alla richiesta di maxi incidente probatorio con analisi genetiche ad ampio raggio, presentata ieri dalla Procura nelle nuove indagini sul caso di Garlasco. Da quanto si è saputo, i legali contestano l'istanza dei pm anche perché ritengono che le analisi richieste siano tutte effettuabili con la forma dell'accertamento ripetibile e che quindi non c'è necessità di un incidente probatorio. Da quanto risulta, poi, per la difesa la richiesta della Procura sarebbe anche vaga e generica e non terrebbe in considerazione il fatto di possibili comparazioni anche con altri Dna, oltre a quello di Sempio.