Milano
Gay Pride, Cecchetti (Lega) favorevole contro il partito. Salvini: "Chissene..."

Nuova polemica tra la Lega Nord e il suo esponente nell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale lombardo, Fabrizio Cecchetti, finito nel mirino per aver votato a favore del patrocinio al Milano pride, come gia' avvenuto un anno fa, in violazione dell'indicazione data dal suo partito. Il voto di Cecchetti, sommato a quello delle opposizioni (Pd e M5s), ha consentito il via libera al patrocinio. "I diritti non si misurano. Se c'e' una fetta di societa' che reclama attenzione e' compito del legislatore anche ascoltare ed eventualmente poi normare quello che il tempo e i costumi hanno modificato e cambiato", si e' difeso Cecchetti, che e' anche vice presidente del Consiglio.
CECCHETTI: "SONO CITTADINI LOMBARDI COME GLI ALTRI"/ "Stiamo parlando - ha proseguito Cecchetti - di un patrocinio gratuito concesso a un evento organizzato da cittadini che reclamano dei diritti. Cittadini lombardi, come tutti gli altri, per i quali le istituzioni non possono voltare la testa dall'altra parte solo perche' esprimono una sessualita' diversa. E il Consiglio regionale, cioe' quell'espressione parlamentare che per antonomasia racchiude le sensibilita' di tutti i settori della societa', anche Lgbt, deve dare ascolto e attenzione a tutti i cittadini della Lombardia". "Certo, sono il primo a essere contrario alle adozioni per le coppie omosessuali e dunque un convinto sostenitore della famiglia naturale. Questo supporto - ha continuato - viene pero' concretizzato da Regione Lombardia con aiuti finanziari a mamme e papa', a cominciare dagli incentivi alla natalita', fino all'asilo nido e alla scuola, e non certo negando ad altri il sostegno a manifestare per il riconoscimento di alcuni diritti civili. Ricordo poi che questi diritti sono gia' previsti nella maggioranza delle democrazie europee, che purtroppo vengono prese a modello solo quando fa comodo. La stessa istruttoria avviata dagli uffici del Consiglio regionale non ha poi trovato nulla di sconveniente o fuori norma per la concessione del patrocinio gratuito, anche rispetto allo statuto d'autonomia che e' la carta fondamentale della nostra Regione. Inoltre, il mio e' un voto a sostegno del dialogo e della liberta': e' arrivato il momento di affrontare seriamente il tema dei diritti civili anche alla luce dell'esito del referendum in Irlanda. Per tutte queste ragioni - conclude Cecchetti - oggi ho dato il mio voto favorevole alla concessione del Patrocinio non oneroso al Milano Pride di giugno".
ROMEO: "POSIZIONE DEL TUTTO PERSONALE"/ Netta la reazione del capogruppo della Lega al Pirellone, Massimiliano Romeo. "Il vicepresidente Cecchetti ha espresso una posizione propria e del tutto personale, dato che il gruppo aveva dato un'indicazione precisa, ovvero quella di votare contro il patrocinio al gay-pride", ha sottolineato. "Riteniamo infatti che il gay-pride sia una inutile ostentazione del proprio orientamento sessuale e che non abbia nulla a che fare con una serie di diritti sui quali non abbiamo mai espresso contrarieta'. La posizione della Lega Nord a proposito e' chiarissima, ed e' ribadita anche oggi dal segretario Salvini. Siamo contrari ai matrimoni fra persone dello stesso sesso e alle adozioni da parte di single o di coppie omosessuali. Nel contempo siamo favorevoli alla legittimazione di diritti alle coppie di fatto, da quelli pensionistici a quelli sanitari o relativi all'eredita'".
SALVINI: "CHI SE NE FREGA DEL GAY PRIDE"/ Matteo Salvini conferma l'intenzione di lasciare liberta' di coscienza ai suoi esponenti su alcuni temi e garantisce che il voto favorevole dell'esponente della Lega Nord, Fabrizio Cecchetti, al patrocinio del Consiglio regionale lombardo al Milano pride non comportera' alcuna conseguenza da parte sua. "Chissene frega del gay pride e chissene frega del patrocinio. Mi sto occupando di altro. Il voto di Fabrizio Cecchetti non avra' ripercussioni", risponde il segretario federale del Carroccio, contattato al telefono. Cecchetti si e' espresso a favore e il suo voto, sommato a quello delle opposizioni, e' risultato decisivo per il via libera al patrocinio, per il secondo anno consecutivo. L'estate scorsa la sua presa di posizione aveva sollevato dure critiche all'interno del Carroccio.