Milano
Gelmini (FI): "8x1000 all'Islam? Mai. A Milano impossibili accordi"
"Il bando sulle moschee di Pisapia mostra che non si può"

"Mai l'otto per mille per le moschee. E' una proposta fuori dal mondo, pericolosa oltre che inattuabile. Il bando sulle moschee della Giunta Pisapia ha ampiamente dimostrato l'impossibilità di questi accordi. Prima la sicurezza". Così Mariastella Gelmini, capolista FI alle Amministrative 2016 e coordinatrice regionale FI Lombardia, commenta la proposta di Massimo D'Alema, avanzata in una intervista a Radio anch'io su Radiouno Rai, in cui l'ex presidente del Consiglio ha sostenuto la necessità di costruire un "Islam europeo" per contrastare la diffusione dell'estremismo.
Le parole dell'esponente Pd sono state commentate sarcasticamente anche dal leader della Lega Matteo Salvini: ""Veramente D'Alema ha detto questa cosa qui? Siamo alla follia pura, follia pura. Chi non ha ancora capito che l'Islam non è una religione ma usa una religione per imporre una legge illiberale, o è complice o è matto. Allora, imponiamo pure il velo alle nostre ragazze a scuola. Per quanto mi riguarda, prima di dare mezzo metro quadro per fare una moschea chiedo con un referendum cosa ne pensino i cittadini".
Nel frattempo, è stato depositato il testo della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo un articolo della legge regionale lombarda sulla edificazione di luoghi di culto, accogliendo l'impugnativa del Governo. "Non è consentito al legislatore regionale - si legge -, all'interno di una legge sul governo del territorio, introdurre disposizioni che ostacolino o compromettano la libertà di religione, ad esempio prevedendo condizioni differenziate per l'accesso al riparto dei luoghi di culto". Ed ancora: "La Corte costituzionale ha giudicato non compatibili con tali principi e discriminatorie le condizioni che la legge regionale lombarda ha stabilito per l'applicabilità delle norme sugli edifici di culto agli enti delle confessioni non cattoliche e prive di intesa". Condizioni che richiedevano requisiti non richiesti alle altre confessioni come una presenza "diffusa, organizzata e consistente a livello territoriale", un "significativo insediamento nell'ambito del comune nel quale vengono effettuati gli interventi", statuti che esprimessero la finalità religiosa degli enti e "il rispetto dei principi e dei valori della Costituzione". In sostanza la Corte ha ravvisato illegittimità costituzionali per violazione sia del principio di eguaglianza nella libertà di religione e di culto, sia del divieto per la legge regionale di entrate nel merito dei rapporti tra la Repubblica e le singole confessioni religiose.
Dura la reazione di Viviana Beccalossi, assessore regionale: "Suona come una tremenda beffa leggere, proprio in queste ore, caratterizzate dall'ennesima strage di matrice islamista che, alla base della 'bocciatura' di alcune parti della legge regionale della Lombardia sulla costruzione di nuovi luoghi di culto, ci siano i termini 'discriminazione' e 'uguaglianza' religiosa". E Massimiliano Romeo, capogruppo leghista in Regione: "Presenteremo un nuovo progetto di legge che avrà le medesime finalità del precedente. Con l'Europa sotto attacco serve assolutamente una normativa che regolamenti le moschee poiché non è possibile continuare a regalare diritti senza pretendere in cambio doveri".
PARISI: "LEGGE REGIONALE DEBOLE DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO" - "Io sono favorevole alle moschee se consentono il controllo di chi c'e' all'interno, se i sermoni vengono fatti in italiano" e con "norme nazionali che definiscano la possibilità di selezionare chi promuove questo tipo di investimenti. Cosi' si controlla meglio una moschea che non uno scantinato". Lo ha detto il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi, a Coffee Break su La7. Sulla realizzazione di nuove moschee, per Parisi "serve una legge nazionale, altrimenti poi ogni citta' e ogni regione si fa le sue, i suoi bandi". A Milano, ha detto "si e' fatto un bando e uno e' stato vinto da una organizzazione che in Europa e' nella black list, probabilmente prende finanziamenti da Stati che stanno finanziando il terrorismo. E' vero che e' meglio che i musulmani non preghino negli scantinati per motivi di sicurezza, ma credo siano molto importanti i criteri con cui vengono scelti i soggetti promotori". Quanto alla legge regionale bocciata dalla Consulta "la Regione non poteva fare altro, perché e' una legge urbanistica, ed e' evidente che una legge urbanistica poco incide sul tema della sicurezza. E probabilmente era anche fragile dal punto di vista giuridico". Interpellato se pensa che la Lega concordi con quanto da lui detto "la Lega penso sia d'accordo sul fatto che la liberta' di culto e' un fatto molto importante, che deve essere garantita la sicurezza, e che deve essere garantita da norme nazionali che definiscano la possibilità di selezionare chi promuove questo tipo di investimenti".