Milano

Gelmini ad Affari: "Majorino? La Moratti è più adatta alla Lombardia"

di Nicolò Rubeis

Gelmini ad Affaritaliani.it Milano: "Sull'autonomia è inutile illudersi"

"Sull'autonomia, al netto della propaganda, è inutile illudersi: senza il finanziamento dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, il Mezzogiorno farà le barricate e la Lombardia sarà costretta ad assistere all'ennesimo rinvio". Parola di Mariastella Gelmini, vicesegretaria nazionale di Azione ed ex ministra per le Autonomie del governo Draghi. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano si dice anche fiduciosa sulla corsa "civica" di Letizia Moratti sostenuta in Lombardia dal Terzo polo: "La sua candidatura ha una grande forza attrattiva. La partita è aperta è Moratti è la persona giusta per guidare questa Regione". Un "banco di prova importante" anche per la federazione Azione-Italia Viva, che nel 2024 si evolverà in un partito unico. 

Gelmini, al governo aveva preparato una legge quadro pronta per andare in Parlamento e che sembrava accontentare anche i governatori. Vede discontinuità nell'azione del ministro Calderoli? 
Calderoli era un sostenitore delle intese dirette, ma arrivato al ministero ha riconosciuto l’esigenza di un passaggio intermedio, quello della legge quadro, o ‘di attuazione’, come la chiama lui. E questo è già un implicito riconoscimento del lavoro che abbiamo fatto con il governo Draghi. La bozza che ha fatto circolare presenta però significative differenze con quella a cui abbiamo lavorato e non tiene conto dell’esigenza fondamentale della previa realizzazione dei Lep. Senza questo passaggio, non ci potrà essere alcun avanzamento serio. 

Gelmini: "Su autonomia governo si è scontrato con resistenze interne"

Ma il governo ha promesso che l'autonomia sarà legge entro il 2023. 
Avevano anche promesso che l’avrebbero portata al primo Consiglio dei ministri… Si sono scontrati con la realtà e le resistenze che hanno anche nella loro stessa maggioranza. In legge di bilancio hanno buttato la palla in tribuna, prendendosi un anno di tempo e dando vita all’ennesima cabina di regia per studiare i Lep. Ma più che studiarli si tratta di finanziarli, come avevamo iniziato a fare con il governo Draghi e come faremo con i nostri emendamenti alla legge di bilancio. 

Capitolo Lombardia. Moratti è davvero la persona giusta? 
È una candidatura che sui territori sta raccogliendo molto interesse. Il suo ruolo è stato decisivo per segnare una svolta nella lotta al Covid e da sindaco di Milano si è battuta per portare in Italia l’Expo, un’esperienza straordinaria a cui ben si collega un altro grande evento che attende la Regione nei prossimi anni, le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. 

Gelmini: "Majorino si ritiri? Da Renzi parole di buonsenso"

Renzi continua a ripetere che Majorino si dovrebbe ritirare e che il Pd dovrebbe appoggiare Moratti. 
La sollecitazione di Renzi al Pd è di assoluto buonsenso. Detto questo, bisogna riconoscere che la candidatura di Majorino risponde più a logiche congressuali interne del Pd che alle sensibilità dei lombardi. È stata sacrificata una prospettiva realistica – quella di dare un forte segnale al Paese di costruzione di un’alternativa al governo delle destre in una Regione come la Lombardia – per mere logiche correntizie. 

Un giudizio sui cinque anni di Attilio Fontana? 
Fontana è un onesto amministratore, che non ha saputo o voluto affrancarsi però dalla morsa propagandistica di Salvini. È rimasto schiacciato dal 'salvinismo' e non è riuscito a dare una nuova identità alla Regione. Oggi a dettare l’agenda sarà Fratelli d’Italia: se passerà Fontana sarà una giunta di destra destra".

Spera che il Terzo polo coinvolga per le regionali anche l'ex assessore Alessandro Mattinzoli che lei conosce bene? 
Mattinzoli ha dimostrato coerenza e serietà. È un ottimo amministratore e nel suo futuro mi auguro possano esserci nuovi importanti traguardi politici. 

Calenda e Renzi dureranno insieme? Quella della federazione per poi arrivare a un partito unico è la strada giusta? 
Sì. Il bipolarismo nella sua deriva populista ha dimostrato di non rispondere più agli interessi del Paese: la marginalizzazione di Forza Italia in una coalizione che è oramai di destra-destra ha aperto uno spazio politico enorme. Il partito unico che realizzeremo entro le elezioni europee sarà la nuova casa dei riformisti, dei popolari e dei liberali. Come Azione-Italia Viva siamo gli unici a parlare concretamente alle imprese, al ceto produttivo, all’Italia che lavora. Non a caso in Lombardia, che è la locomotiva del Paese, abbiamo ottenuto i migliori risultati alle ultime elezioni politiche. Adesso dobbiamo cementare i rapporti con i territori e costruire dal basso l’alternativa al bipopulismo. 







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