Milano

Geronimo La Russa nel cda del teatro Piccolo di Milano

Redazione

Fa discutere la designazione del ministero della Cultura. Il capogruppo del Pd lombardo Majorino: "Davvero difficile da giustificare"

Geronimo La Russa nel cda del teatro Piccolo di Milano

Geronimo La Russa, primogenito del presidente del Senato Ignazio e attuale presidente di Aci Milano, è stato designato dal ministero della Cultura come suo rappresentante nel consiglio di amministrazione del Piccolo Teatro di Milano, come ha anticipato la Repubblica nelle sue pagine milanesi. Regione Lombardia lo scorso mese aveva riconfermato Emanuela Carcano e indicato come suo secondo membro l'ex assessore alla Cultura di Milano Massimiliano Finazzer Flory, attore e regista. Come riferisce Ansa, mancano ancora le due nomine da parte del Comune di Milano, una delle quali riguarda il presidente del cda. Di certo non potrà essere riconfermato Salvatore Carrubba, ex assessore alla Cultura ed ex direttore del Sole 24 ore, in quanto ha terminato il suo secondo mandato.

Majorino: "La Russa al Piccolo, nome difficile da giustificare"

“Trovo davvero difficile da giustificare la scelta di inserire nel consiglio di amministrazione del Piccolo Teatro di Milano, un'istituzione culturale essenziale per la vita artistica della città e del Paese, Geronimo La Russa". Così il capogruppo del Pd in consiglio regionale Pierfrancesco Majorino. "Sono convinto che ora si dirà che gode di grande esperienza manageriale o cose simili, ma fino ad oggi si è contraddistinto più che altro per qualche polemica sollevata sulla qualità della vita della città e per una solida appartenenza famigliare. Speriamo che quando la famiglia La Russa visiterà il teatro lasci a casa il busto di Mussolini. Lo dico in ragione della storia del Piccolo, alimentata e non poco dalla cultura della resistenza e della ricostruzione dopo la devastazione nazifascista”.

Sala: "La Russa? Decisione legittima, ma ho remore"

"Cerco di non essere mai preconcetto, in particolare rispetto a Geronimo La Russa ho anche dimostrato in passato di non esserlo. Ora il Piccolo, insieme alla Scala, e' una delle due istituzioni che reggono l'asse culturale milanese. L'unica osservazione che ho e' che nelle nostre scelte nel passato, nel presente, e anche lo faremo nel futuro, ci mettiamo persone che hanno un percorso nell'ambito culturale certificato. Perche' il Piccolo e' un punto di arrivo e da questo punto di vista ho delle remore. Pero' e' chiaro che il Piccolo si regge sul contributo di vari soci, tra cui il governo, per cui io non posso che accettare questa decisione che e' totalmente legittima". Lo ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala.







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