Milano

Giorno della Memoria, la comunità ebraica di Milano non partecipa all'evento del Comune

Il vicepresidente Ilan Boni: "Se alla Shoah si danno altri significati, non si onorano le vittime ma si offendono". La polemica latente con Anpi

di redazione

Giorno della Memoria, la comunità ebraica di Milano non partecipa all'evento del Comune

"Parteciperemo a molti eventi oggi, non saremo invece in Sala Alessi perche' onorare le 6 milioni di vittime che non sono uscite dai campi di concentramento significa non modificare la narrativa, altrimenti c'e' il rischio che se alla Shoah si danno altri significati non si onorano le vittime ma si offendono". Lo ha detto il vicepresidente della comunita' ebraica di Milano Ilan Boni, a margine della commemorazione all'ex Albergo Regina commentando le polemiche di questi giorni sul Giorno della Memoria. "E' un Giorno della memoria pieno di tensioni - ha aggiunto - come tutti, pero' proprio perche' siamo qui a ricordare cosi' tante vittime vogliamo stare lontani dalle polemiche e concentrarci sulle vittime".  
 
Nei giorni scorsi la comunità ebraica di Milano aveva annunciato l'intenzione di non partecipare all'incontro organizzato a Palazzo Marino un incontro con studenti, istituzioni e associazioni. "Il dialogo con le giovani generazioni richiede un ambiente di condivisione e tranquillità ma queste condizioni sono venute meno negli eventi passati, anche a causa della politicizzazione di alcune delle organizzazioni coinvolte”, recita la nota. Le associazioni partecipanti sono  Aned, Anpi e Ucei. Ma il riferimento sembra in particolare ad Anpi, considerata su posizioni troppo filo-palestinesi.

Ucei: "Era ovvio che oggi saremmo stati qui. E' importante esserci ovunque e comunque"

Diversa la posizione di Ucei, Unione comunità ebraiche italiane.  "Il valore della mia presenza qui oggi e' la storia di mio padre che e' stato uno dei pochi sopravvissuti dei lager nazisti. Quando ha deciso di parlare era molto tardi nella sua vita, e questo Paese non aveva fatto i conti con quella storia". Lo ha spiegato Gadi Schoenheit, assessore alla Cultura dell'Ucei, a margine dell'incontro in Comune. "Queste sono scelte a livello nazionale, perche' come comunita' ebraiche italiane abbiamo pensato che era ovvio che oggi saremmo stati qui - ha commentato -. Per rispetto all'istituzione Comune di Milano ma anche perche' e' importante esserci ovunque e comunque".

La scelta di non esserci non aiuta la memoria, ha poi aggiunto: "Credo che la memoria si porta avanti essendo presenti ovunque e comunque e avendo la forza di contrastare quelle che sono opinioni diverse dalle tue. Racconto una cosa per me importante: da due mesi a questa parte la rivista nazionale dell'Ucei, Pagine ebraiche, mi arriva a casa nella posta con un foglio bianco, perche' non si deve vedere cosa c'e' dentro. Datevi una risposta, io sono un cittadino italiano di religione ebraica, perche' non si deve sapere che leggo Pagine ebraiche? Dunque portare avanti la memoria significa anche questo, per dare una risposta a quello che io chiamo un crescente antisemitismo anche inconsapevole", ha concluso.

Sala: "La tensione all'interno della comunità ebraica è alta"

"Mi dispiace, poi come sempre la comunita' ebraica e' un insieme fatto di tante componenti". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine della visita alle pietre d'inciampo posate per la famiglia Levi in via Donatello commentando l'assenza della comunita' ebraica milanese all'incontro con gli studenti per il Giorno della Memoria ospitata dal Comune. "Mi pare che qualcuno oggi partecipi a degli incontri. A me spiace - ha ribadito - ma capisco anche che, in particolare in questo momento, la tensione all'interno della comunita' ebraica sia molto alta". Alla visita hanno partecipato anche la scuola media Quintino di Vona e il liceo civico Manzoni che hanno lavorato sulla storia della famiglia ebrea deportata durante la Shoah. "Oggi mi dispiace per queste polemiche - ha concluso - pero' mi fa anche molto piacere vedere dei ragazzini e delle ragazzine che danno una parte del loro tempo per contribuire e far si' che la memoria rimanga viva. La mia risposta e' semplicemente esserci, testimoniare e continuare nel percorso che Milano ha deciso di intraprendere per far si' che la memoria sia qualcosa di vivo".

Minelli (Anpi Milano): "Shoah, sterminio di una etnia unico nella storia del mondo"

"Noi oggi facciamo memoria di cio' che furono i campi di sterminio e la Shoah. I massacri delle guerre sono sempre avvenuti, avvengono anche oggi, ma la qualificazione di sterminio di un'etnia e' stata l'unica nella storia del mondo". Lo ha detto Primo Minelli, presidente dell'Anpi di Milano, durante l'incontro per il Giorno della Memoria in Comune a Milano. Ad ascoltarlo quasi 150 studenti di istituti superiori milanesi, il Bottoni e il Galdus. Proprio a loro Minelli si e' rivolto dicendo: "Sul pericolo che dice la senatrice Segre che di questa storia rimanga un rigo sui libri, io dico: a voi hanno insegnato molto sulle guerre puniche e poco sul secolo scorso. E questo e' un problema serio. Anpi, Aned e altre associazioni quando vengono nelle scuole sopperiscono a queste carenze di studio. Non e' colpa vostra, non e' colpa dei vostri insegnanti ma questo problema esiste".

Boni su Liliana Segre: "E' forte, ma questa forza si sta un po' affievolendo"
 

Boni è intervenuto anche sui fatti che hanno coinvolto la senatrice a vita Liliana Segre: "Immaginiamo una donna forte come la senatrice Segre, che ha dedicato la vita alla memoria. La senatrice oggi sente dalle piazze di Milano gli stessi insulti che si sentivano ai tempi del nazifascismo. Pensate come possa sentirsi lei che e' una donna forte, ma questa forza purtroppo si sta un po' affievolendo. E lo si capisce quando fa dichiarazioni come 'mi sembra di avere vissuto invano', oppure 'ho paura che della Shoah rimarra' una riga sui libri di storia', una cosa terribile", ha concluso.

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