Milano

Giulia Salemi, il suo video-denuncia sulla sicurezza a Milano non serve a nessuno (se non a lei)

di Grazia Sambruna

Virale lo sfogo social di Giulia Salemi sulla insicurezza di Milano. L'ennesima influencer che si pensa Sailor Moon. Le cui esternazioni non servono a nulla. Se non a crearle engagement

Giulia Salemi, il suo video-denuncia sulla sicurezza a Milano non serve a nessuno (se non a lei)

“Io, da donna…”. Ogni volta che un sedicente discorsone principia così, per quanto mi riguarda, perde già almeno il 50 % del mio interesse. E della sua credibilità. Figuriamoci se il tema, poi, riguarda la sicurezza della città di Milano, una questione che, in teoria ma pure in pratica, tocca ogni abitante, maschio o femmina che sia. Non è che gli uomini, da uomini - s’intende, siano geneticamente impermeabili a scippi e aggressioni violente per la strada.

Giulia Salemi, l'eroina del giorno...

L’eroina del giorno è Giulia Salemi, influencer e veterana di reality, che è virale in queste ore con un accorato sfogo Instagram in cui denuncia i pericoli di Milano. “Io, da donna, ho paura ogni giorno della mia vita a uscire di casa, pure soltanto per portare fuori il cane”, lamenta. Orde di follower e non accorrono per darle ragione, commentano con l’emoji cuoricino esprimendo empatia, la ringraziano per averlo detto, finalmente. Era ora. Questo sì che romperà i maroni a Beppe Sala, che gli farà tremare il posteriore sulla sua poltrona, a Palazzo Marino. Davvero? No. Il reel di Giulia Salemi serve, al massimo, soltanto a lei. Oltre che ad alimentare un’ansia sociale che non fa bene a nessuno. E scriviamo, volutamente, nessuno con la “o”, non nessuna con la a”. Potremmo spingerci, per chiarezza, a nessuno con lə “schwa”.

Perché il video-denuncia di Giulia Salemi “serve” soltanto a lei

La influencer, molto spesso, si pensano Sailor Moon. Negli ultimi giorni, Francesca Rocco, ex gieffina pure lei, si è filmata su TikTok mentre “salvava un bambino che si era perso per strada”, riaccompagnandolo a casa. QUI l’eroico video.   Forse, dopotutto, Milano avrebbe bisogno di squadroni di content creator che, cellulare alla mano, vigilino sulla città per mantenerla in sicurezza. Una sicurezza che quando c’è è troppo poca, questione verissima e di scottante attualità. Ma un reel in cui Giulia Salemi, o chi per lei, denuncia ignoti (“vedo in giro solo facce poco rassicuranti, possibili scippatori o stupratori!”) non serve a nessuno. Se non a se stessa e alle sue percentuali di engagement. Siamo oramai abituati a pensare che sia “bello”, financo generoso quando personaggi molto seguiti si fanno ambasciatori di problematiche sociali importanti, semplicemente parlandone.

Ma, nell’immanenza della specifica situazione, il loro intervento, stringi stringi, a cosa serve? A sentirsi dire quanto siano belli e bravi. Punto e fine. Dubitiamo che delinquentelli e criminali, di fronte al duro sfogo di Giulia Salemi possano finalmente decidere, illuminati sulla via di Instagram, di cambiare “mestiere”. O che il sindaco della città prenda a occuparsi seriamente della questione perché l’ha detto Giulia Salemi, ora non si scherza più.

L’ansia sociale non è un trend da surfare

Giulia Salemi, come tante altre prima di lei e ne arriveranno pure dopo, surfa il trend dell’ansia sociale. Soltanto che l’ansia sociale non dovrebbe essere un trend. Perché diventa pericolosa, anche più pericolosa delle strade di Milano. Centinaia di donne, infatti, condividono il video ammettendo di avere la sua stessa paura. Ma questa paura, legittima e comprensibile per carità, sarebbe percepita al medesimo, altissimo livello se su scala quotidiana non fossimo aggrediti, in primo luogo, da donne che raccontano sui social quanto sia dura attraversare sulle strisce? Questa è una domanda da porsi.

Essendo tutti sovraesposti ogni giorno a una massiva graticola di notizie e sfoghi personali disperanti, il rischio è di finire per crederci davvero. E di andare in paranoia ancora prima di avere reali motivi per farlo. Se quotidianamente sentissimo parlare di cani che aggrediscono persone, saremmo portati a diffidare di Fido, di ogni Fido. Perché “si sa” che è così, lo dicono tutti quindi è vero. Posto che il problema sicurezza a Milano esiste, come è purtroppo sempre esistito, quello che possono fare a riguardo influencer e content creator è zero. Se non aumentare la paura. Mentre Giulia Salemi, preoccupatissima, dice di andare in giro “col telefono nascosto in tasca”, è in giro col telefono in mano, si sta proprio filmando col cellulare. Un atto eroico, un rischio che si assume pur di diffondere il verbo della verità. Oppure un modo come un altro per far parlare di sé, mettendosi in ottima luce.

Le "difficoltà" milanesi di Giulia Salemi

Che Milano non sia sicura, soprattutto “considerato quello che costa, poi”, forse non dovremmo accettare di farcelo dire da una che abita in una mansion magnificata su ‘Elle Decor’. Se questa persona riscontra delle difficoltà, di sicuro saranno molto lontane dalle “nostre”. E se dice il contrario è perché, mediaticamente, le conviene. Provate a immaginare quanti cuoricioni social ci vogliono per trasferirsi, come per esempio ha fatto lei, dalla super cool zona Moscova a un quartiere ancora più chic. Tocca fare engagement, ogni lamentatio lasciata è un privilegio perso.
   







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