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Milano
Giunta, il tempo delle incognite. Martina difenderà Rozza? Inside
Carmela Rozza

di Fabio Massa

Due giorni di stasi e riflessione. Beppe Sala avrebbe chiesto questo, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it: bocce ferme almeno fino a venerdì, quando inizieranno gli incontri che - verosimilmente - renderanno questo primo week end davvero estivo ancora più rovente. 

Sul tavolo, ovviamente, la questione della giunta. Per adesso il sindaco neo-proclamato sta attuando una strategia abbastanza semplice: tiene coperti i propri nomi in attesa che il Pd avanzi i propri. Ed è proprio questo che agita i sonni dei dirigenti Dem, ognuno impegnato a portare avanti i propri cavalli. Franco Mirabelli, e non è un segreto, ha spinto il nome di Arianna Censi, ma c’è già chi gli fa notare che questioni apparentemente molto lontane da Milano, ovvero la bocciatura del suo amico Fassino a Torino e l’addio imminente al caos campano, potrebbero indebolirlo. Carmela Rozza, dal canto suo, sta ferma, immobile. I voti li ha presi, adesso tocca al Pd capire che cosa fare di lei. C’è qualcuno che addirittura si chiede quale possa essere il metodo di individuazione della vicesindaco: se fosse in base ai voti e al fatto che deve essere un uscente in continuità, potrebbe essere lei in pole position. Poi è da vedere che cosa pensa Sala, che secondo alcuni la vorrebbe più come presidente del Consiglio Comunale. Ma con quali compensazioni? E soprattutto, si vedrà proprio sulla Rozza quanto il ministro Maurizio Martina si spenderà per difendere di fatto l’unica sua rappresentante chiaramente riconoscibile e riconducibile a lui sul territorio. Lo stesso Martina, in un sms ad Affaritaliani.it ha smentito (esattamente come Lorenzo Guerini) un contrasto con il numero due della segreteria di Renzi. Sul territorio però continuano a moltiplicarsi le voci in questo senso. La verità emergerà nel lasso di tempo che intercorre tra la nuova giunta e le primarie da giocarsi per Regione Lombardia. Qualche mese, quindi, che si potrebbe prospettare infuocato.

Sta emergendo con forza Anna Scavuzzo, che in incontri riservati vanta contatti con i più alti vertici del partito. Di lei si parla tanto come vicesindaco, ma la via non è affatto semplice. Probabile che stia puntando al numero due per - di fatto - blindare un posto in giunta. Maran e Majorino sono gli unici due sicuri. Il primo però è espressione di un gruppo dirigente, quello di 02PD, che ha una serie di equilibri da salvaguardare, anche in ottica elettorale futura, tra Regione e Parlamento. E’ chiaro che quindi il ragionamento che devono fare dalle parti di via Plinio, è assolutamente più ampio. Majorino invece pare stia spingendo per il suo amico, nonché sostenitore Filippo Del Corno, che solo formalmente non è del Pd perché si è candidato nella lista civica. Su di lui, però, pesa un sovraffollamento di ipotetiche riconferme. 

Altro caos quello su Beatrice Uguccioni. Il Pd ha opzionato sei nomi, da scegliere tra quelli dei recordman (e recordwoman) di preferenze. La sesta è lei. Il problema è che c’è chi fa notare che la zona 9 è stata persa, ed è stata la sconfitta più bruciante. E che lei è stata la molto rappresentativa presidente di zona 9 negli ultimi cinque anni, di fatto addebitandole parte della responsabilità. Comunque, dovesse entrare, con l’eredità dei voti di Fanzago, metterebbe in crisi il Cencelli dei cattolici, che avrebbero così una rappresentanza di due su sei assessori (l’altro è Granelli).  In tutto questo, ci sarebbe anche da capire dove stanno le competenze, che è il requisito sul quale Beppe Sala punta più di ogni altro. 

Altra partita, quella dello staff. Mario Vanni è sicuramente in pole position per diventare capo di gabinetto e Stefano Gallizzi portavoce. Difficile vedere nel futuro di Roberto Arditti e Marco Pogliani: per loro potrebbe aprirsi la complicata e vasta macchina delle partecipate.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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