Gori, Maroni a processo, Silvio. Appunti dalla politica lombarda - Affaritaliani.it

Milano

Gori, Maroni a processo, Silvio. Appunti dalla politica lombarda

C'è chi dice che Silvio Berlusconi è imbolsito e stanco. C'è chi dice che sta benissimo. E i sondaggi...

di Fabio Massa

IO BOH/ Interessante intervista di Giorgio Gori al Corriere di Bergamo, che a Milano si legge poco (per ovvie ragioni). Primo fatto: Gori difende Martina. Chiede l'intervistatore: "Ma Martina non porta su di sè la responsabilità di alcune pesanti sconfitte in Lombardia?". Risposta: "Non credo Se il Pd lombardo è in buona salute e governa tutti i capoluoghi si deve anche al suo lavoro, portato avanti con Alessandro Alfieri, che poi ne ha preso il posto". Domanda successiva: "A proposito di Pd lombardo, alla fine sceglierete un agnello sacrificale perché i sondaggi danno Maroni troppo lontano? Per Gori la candidatura a governatore è un discorso chiuso". Risposta: "Non credo che il Pd possa dare per persa la Lombardia. Che poi Maroni sia un candidato forte è vero (...)". E ancora: "Sulle candidature il discorso è aperto? Penso proprio di sì, lo stesso Martina non è fuorigioco". E infine: "Ma se lei si candidasse alla Regione non si porrebbe un problema di responsabilità verso la città, a un anno dalla fine del mandato da sindaco? Perché? Io non ho mai detto di voler fare questa cosa. Parlo del Pd". Traduzione: in Lombardia bisogna competere, Martina non è fuorigioco e io... boh.

5 PUNTI IN 5 GIORNI/ C'è chi dice che Silvio Berlusconi è imbolsito e stanco. C'è chi dice che sta benissimo. Fatto sta che in una settimana di presenza in televisione incassa il primo risultato dai suoi amati sondaggi. Per SWG, Tekné e Ghisleri Forza Italia vale il 13, il 13.5 e il 14 per cento. Quindi Berlusconi pare convinto: in un mese di campagna elettorale gli azzurri possono arrivare al 20 per cento.

FINE PROCESSO MAI/ Pare proprio un processo infinito, quello a Roberto Maroni. C'era chi si aspettava qualcosa a luglio dello scorso anno, poi a dicembre, poi a gennaio, poi in primavera. Adesso si parla di luglio (quindi, di filato a settembre) per il procedimento che ha visto come punto apicale gli sms che nessuno ha letto (a parte le parti) con e della Paturzo. Ah, ovviamente prima dovrebbe arrivare il secondo grado di Malangone. Ovviamente.

QUESTIONE DI PENSIONATI/ Qualcuno chieda a Massimo Garavaglia come farà a rinnovare l'incarico a Ignazio Parrinello in Finlombarda. Ci sono infatti dubbi anche in Forza Italia (oltre che nel Movimento 5 Stelle). La legge parrebbe parlare chiaro: "Gli incarichi direttivi (escluso direttore scientifico) possono essere conferiti anche oltre 65 anni, purché gratuiti e fino a un anno (articolo 5, comma 9, del dl 95/2012)". Guerra di carte bollate in arrivo?

SUCCESSO PER LAFORGIA/ Dicono che a una riunione organizzativa all'ARCI di via Borsieri, con Francesco Laforgia, siano intervenute, sabato, una settantina di persone. Sala piena e tante pacche sulle spalle. Chissà perché e chissà come mai, visto che la riunione era "puramente organizzativa". Idem con patate il giorno prima, venerdì 17 quando con il coordinamento di Chiara Cremonesi al CAM Garibaldi ha riempito la sala. Occhio al detto dell'anonimo: "Alcune persone sognano il successo… mentre altre si svegliano e lavorano sodo". Si attaglierà a Laforgia? Solo il tempo lo dirà.

@FabioAMassa
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