Gori schiera "la cinquina": Ecco le liste della sua campagna
La coalizione che sfiderà Maroni, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, sarà composta da cinque partiti. Ecco quali
di Fabio Massa
La cinquina di Gori. La coalizione che sfiderà Maroni, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, sarà composta da cinque partiti (con una residuale ipotesi che siano sei). A tenere il timone, come partito di maggioranza relativa all'interno della coalizione, i Democratici. Poi ci sarà ovviamente la lista del sindaco di Bergamo, che non dovrà raccogliere le firme perché "discende" dal gruppo Patto Civico che già fu la lista del candidato presidente Ambrosoli. Incognita sul gruppo consiliare di Chiara Cremonesi, che sicuramente sarà la terza gamba della coalizione e che raccoglierà tutto il gruppo di Campo Progressista (quel che rimane in Lombardia non è trascurabile, malgrado l'addio di Giuliano Pisapia allo scenario nazionale). L'incognita è sulla presenza all'interno della lista anche di socialisti e verdi, ovvero del gruppo di Insieme. Un nome che fece infuriare proprio i pisapiani, però, e dunque una complessità da risolvere c'è. Se non troveranno l'accordo dovranno raccogliere le firme. Chi non dovrà raccogliere le firme sarà anche Obiettivo Lombardia per le Autonomie. Il motivo? Settimana scorsa tre consiglieri dem hanno formato il gruppo in consiglio regionale. Uno è Corrado Tomasi, che come anticipato da Affari era stato incaricato da Giorgio Gori di rappresentare l'ala autonomista della sua proposta politica. Il consigliere della valcamonica sarà l'unico che si ricandiderà dei tre che hanno dato vita al gruppo. Gli altri due, Agostino Alloni e Luca Gaffuri, sono all'ultimo giro. La quinta gamba saranno invece i Radicali. Loro dovranno raccogliere le firme. Marco Cappato ha iniziato una battaglia sull'iniquità della raccolta firme, ma il Partito Democratico è pronto a supportare i Radicali in tutti i modi e dunque la strada dovrebbe essere in discesa.