Graffiti, Comune di Milano si costituisce parte civile contro 29 writers
La delibera della Giunta di Milano dà il via libera alla costituzione di parte civile in 14 procedimenti penali a carico di 29 writers
Il Comune di Milano si costituisce parte civile, in qualità di parte offesa, in 14 procedimenti penali a carico di 29 imputati per reati di imbrattamento di mezzi di trasporto, manufatti e immobili. È questo il contenuto di una delibera approvata oggi dalla Giunta con cui il Comune porta avanti azioni civili di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, in particolare di immagine.
Dei quattordici processi, otto riguardano l’imbrattamento di edifici, cinque di metropolitane e uno di mezzi di trasporto di superficie, tutti commessi tra il 2011 e il 2016.
Solamente con riferimento all’attività giudiziaria, dal 2011 a oggi l’Avvocatura civica ha trattato circa 200 procedimenti penali a carico di 280 imputati o indagati per imbrattamenti. Tra questi figurano anche i procedimenti con giudizio per direttissima, avvenuti in seguito ad arresti effettuati dalla Polizia locale in flagranza di reato, a cui il Comune di Milano è sempre presente.
Costituendosi parte civile, il Comune intende contrastare il fenomeno dell’imbrattamento e danneggiamento di edifici, arredo urbano cittadino e mezzi di trasporto e allo stesso tempo ottenere un risarcimento sia per i danni d’immagine sia per le rilevanti risorse che vengono impegnate per la cura dell’ambiente e del decoro urbano. E gli ottimi risultati ottenuti a livello giurisprudenziale sono anche frutto dell’azione sinergica tra Comune e Atm, che hanno messo in campo una strategia di contrasto che porta sempre al riconoscimento risarcitorio per danno d’immagine per il Comune di Milano e per danno patrimoniale per l’Azienda di trasporti milanese.
Inoltre, su richiesta dell’Amministrazione, i materiali sottoposti a confisca con cui sono stati effettuati, filmati e fotografati gli imbrattamenti vengono spesso assegnati al Comune di Milano per essere utilizzati in attività di educazione alla legalità. In particolare, le bombolette vengono riutilizzate di sovente in laboratori scolastici oppure da parte degli stessi writers, a fini rieducativi, per effettuare opere di decorazione grafica all’interno di spazi comunali aperti al pubblico, nell’ambito dell’accordo risarcitorio. Attraverso quest’ultima forma di risarcimento, il Comune ha potuto usufruire negli ultimi tre anni di 12.000 ore di attività socialmente utili, a cui si aggiungono le ore impiegate dai writers per ripulire anche gli immobili privati imbrattati ed evitare così le spese ai cittadini.