Guerra e pace all'Expowall: Meomartini e le foto di Alessandro Rota
All'Expowall di via Curtatone, ultima creatura dell'ex presidente di Assolombardia Meomartini, il vernissage della mostra di fotografia di Alessandro Rota.
Una vetrina e dentro decine di foto. Ovunque. Sulle pareti, posate sugli scaffali. Da un lato quelle con la disperazione e la morte, dall'altra quelle con la rinascita. Così, all'Expowall di via Curtatone, l'ultima creatura dell'ex presidente di Assolombarda Alberto Meomartini, va in scena il vernissage della mostra di fotografia di Alessandro Rota. Meomartini giogioneggia e introduce con voce forte, tanto che nessuno è distratto dalle brioche in fondo alla sala.
"Alessandro è in partenza per Mosul. Qui ci sono le sue foto. Da una parte ci sono quelle di guerra. Dall'altra quelle di un'oasi di pace, che gli abbiamo incaricato di andare a fotografare. Glielo abbiamo chiesto perché ha una qualità: ha rispetto verso ciò che fotografa". Poi viene chiamato a parlare "il più grande fotografo vivente" Giovanni Chiaramonte: "Sono venuto qui perché era da tempo che in una esposizione non ritrovavo i due aspetti dell'essere umano: la pace e la guerra. E mi è venuta in mente una frase terribile di Frank Capra, quando diceva che la guerra è il rapporto più diretto che un uomo può avere con un altro uomo". In sala, poca politica e tanti scrittori ("e pensatori, che sono quelli che ci piacciono", spiega Meomartini): si intravede Paolo Limonta con consorte, il figlio di Bruno Tabacci, Luisa Tasca, Elisabetta Rubini, Claudio Crosta, Paolo Cattaneo. Del resto, il parterre non è molto importante. Bastano le foto.