Milano

Ha tentato il suicidio in carcere: perizia urgente per Rhasi Abrahman

a cura di Redazione

Il 23enne marocchino che nel corso di una serie di rapine aveva ferito sei passanti

Ha tentato il suicidio in carcere: perizia urgente per Rhasi Abrahman

La Procura di Milano ha disposto accertamenti psichiatrici d'urgenza, attraverso una consulenza, su Rhasi Abrahman, il 23enne marocchino che nel corso di una serie di rapine aveva ferito sei passanti, prima di essere bloccato il 6 marzo scorso dalla Polizia vicino alla stazione Centrale.

Gli agenti della polizia penitenziaria, intervenuti in tempo, sono riusciti a salvarlo

 Tre giorni fa, infatti, da quanto si è saputo, il giovane ha tentato di suicidarsi impiccandosi alle sbarre della cella a San Vittore, ma gli agenti della polizia penitenziaria, intervenuti in tempo, sono riusciti a salvarlo. La Procura ha valutato, dunque, la necessità di una consulenza psichiatrica che dovrà accertare quali siano le condizioni psichiche del 23enne, anche ai fini di una decisione sulla compatibilità o meno con la detenzione in carcere.

Il 23enne: “Avevo bevuto e assunto cinque pastiglie di Rivotril”

"Non mi ricordo nulla in quanto avevo bevuto e avevo assunto cinque pastiglie di Rivotril - aveva spiegato il giovane davanti al gip, dopo l'arresto -. Prima di arrivare in Italia non facevo uso di nessun stupefacente, da quando sono arrivato in Italia faccio uso di hashish, eroina e pasticche sintetiche. Io mi ricordo soltanto fino al momento in cui sono entrato in un bar, ho comprato da bere, ma dopo l'assunzione delle pasticche non ricordo più nulla - ha aggiunto.

Il racconto: “Mi rivolgo alle associazioni assistenziali per mangiare e per gli indumenti”

Vivo per strada a Milano in zona stazione Centrale, nel sottopasso. Mi rivolgo alle associazioni assistenziali per mangiare e per gli indumenti". Come ricostruito nell'ordinanza di custodia cautelare a carico del 23enne, che ha anche diversi problemi fisici, si era trattato di "aggressioni brutali e violente, caratterizzate da pugni al volto, da colpi inferti con un coltello e da violente spinte che hanno fatto cadere a terra le donne", oggetto delle rapine.







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