Milano
Hacking team, il fondatore: "Attacco condotto a livello governativo"
Sono due le indagini in Procura a Milano che riguardano Hacking team, la societa' milanese vittima nei giorni scorsi di un attacco informatico che ha portato alla fuga di milioni di documenti custoditi nel server dell'azienda e alla rivelazione di parte del codice sorgente di Galileo, il pacchetto usato da piu' di 40 governi. Una e' quella in cui si ipotizza il reato di accesso abusivo al sistema informatico con al centro proprio la violenta azione di hackeraggio; l'altra e' relativa a una denuncia su questioni interne alla societa' presentata, prima della recente incursione, dal fondatore di Hacking team, David Vincenzetti. Entrambe sono state assegnate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che coordina il pool reati informatici, al pm Alessandro Gobbis, esperto in materia e titolare del primo fascicolo aperto in ordine di tempo. Nei prossimi giorni, in Procura verranno convocati alcuni protagonisti dellla vicenda, tra i quali Vincenzetti il quale oggi, in un'intervista al quotidiano 'La Stampa', ha detto di ritenere che "l'attacco, per la sua complessita', debba essere stato condotto a livello governativo o da chi disponeva di fondi molto ingenti". Nel 2014, l'ad di Hacking Team aveva presentato una causa contro due sue ex dipendenti che avevano costituito una societa' di sicurezza a Malta, ReaQta. Le due erano accusate da Vincenzetti di avere creato la loro nuova attivita' a partire dal codice sorgente di Hacking Team. Era stata attivata da Vincenzetti anche la societa' Kroll, una delle principali aziende investigative del mondo, per capire se fossero usciti dei segreti da Hacking Team insieme ad alcuni suoi uomini cardine. Il documento di una trentina di pagine e' agli atti dell'indagine condotta dal pm Gobbis.