I Hate Milano
24 ore di paradossi. Più che Expo un quadro di Dalì. Il commento
Tutto comincia giovedì sera in Duomo, quando l'Expo di Milano viene inaugurato dal romano Paolo Bonolis (primo paradosso). Insieme a lui Antonella Clerici, e si capisce subito l'idea geniale: siccome Expo e' dedicato al cibo, mettiamoci la signora Cecioni della Prova del Cuoco. Mah. Nel frattempo, il Corriere come prima notizia mette le parole di Fedez, che dal camerino della Di Filippi twitta a favore dei No Expo (secondo paradosso). Uno vorrebbe dirgli aspetta, benedetto ragazzo, aspetta domani: ma quello e' diventato famoso sentenziando su tutto, tra giornalisti adoranti, e si getta a capofitto nella polemica politica col piglio di una Santanche' tatuata. Il giorno dopo, alla cerimonia d'apertura, fa un freddo cane nonostante sia il primo maggio (terzo paradosso)
Arriva Stefano Boeri, uomo di sinistra che Expo lo ha ideato insieme alla Moratti, prima di essere cacciato quando al governo della citta' e' andata la sinistra (quarto paradosso). I fotografi pero' lo ignorano perché' insieme a lui arriva Lapo, il quale una delle ultime volte che e' stato avvistato a Milano e' finito coinvolto nell'ennesima storiaccia a base di ricatti e cocaina. Ma si sa: da noi se per 10 anni sei coinvolto in storie di bamba sei cool, se ti beccano con qualche grammo di fumo ti arrestano , e magari ti fanno fuori in carcere assolvendo i colpevoli (quarto paradosso).
Il resto dei flash se li prendono Giorgia Palmas (sarda) e il suo damo di compagnia (ligure), mentre ad agitarsi sul palco ci sono Claudia Gerini (romana) più' un tizio sconosciuto, che qualcuno, i più' anziani, asseriscono essere il fossile di un conduttore di MTV scongelato per l'occasione, sa iddio per quale motivo. Poi sul palco arriva Renzi che ringrazia la Moratti ma non Prodi (quinto paradosso) fornendo, due anni dopo, un'eloquente risposta al tormentone "Chi ha incastrato Romano Rabbit?" nella corsa al Quirinale. Renzi, bello come un sole che non c'e', parla di rilancio del Paese mentre in contemporanea l'ISTAT gli risponde che la disoccupazione giovanile, alla faccia delle portentose assunzioni di EXPO, e' al 43% (sesto paradosso). Nel frattempo, a Milano, si radunano un po' di ragazzi vestiti di nero, armati di bastoni e bombe molotov. Tra loro, i dieci stranieri che il prefetto ha voluto a tutti i costi si fermassero in città' a dare il loro benvenuto all'Esposizione Universale (settimo paradosso). Solo che questi han portato gli amici, e senza tanti complimenti iniziano a sfasciare tutto: se invece dei "belin" ci mettete un bel "figa!" pare di essere a Genova nel 2001.
A questo punto qualcuno si ricorda dell'intervista di De Corato ad Affari Italiani di qualche giorno fa sul tema della sicurezza, o dei numerosi moniti lanciati da Salvini e pensa "ma no, non puo' essere che avevano ragione loro!". E invece più' il tempo passa, più' si verifica, alla lettera, quanto da loro predetto (ottavo paradosso).
Intanto Fedez inizia a frignare e minacciare denunce a chi lo percula, e uno pensa a che belli i tempi in cui gente come lui, o il suo socio in affari J Ax, li si ascoltava solo quando parlavano di figa o di ganja, senza dargli, come si fa ora, l'apertura dei quotidiani per le loro sottili analisi sociologiche (nono paradosso).
Mentre la situazione in città' peggiora, nelle immagini si vede un black block col casco e la sedia rotelle, e l'unica a quel punto e' chiedersi se nel caffe qualcuno, di nascosto, ti ha messo della mescalina (decimo paradosso).
Mentre in cielo le frecce tricolori sorvolano Milano, in terra centinaia di poliziotti mandati allo sbaraglio dal ministro Alfano (undicesimo e dodicesimo paradosso, Alfano vale per due) cercano di limitare i danni, nonostante i loro stipendi, al netto della qualità' dello sforzo, sia decisamente inferiore a quello degli stagisti di Expo, ovvero il pretesto per i quali i manifestanti sono intenti a dar fuoco alle auto di poveri cristi (che magari hanno appena portato le figlie al concerto di Fedez).
In tutto cio', decine di migliaia di milanesi guardano attoniti le immagini in tv, e di primo acchito i pensieri che vengono loro in mente sono esattamente quelli che combattono da una vita (tredicesimo paradosso). Finalmente scende la sera, la notte porta consiglio, e al buio gli eventi delle ultime 24 ore iniziano ad avere senso.
Dovevamo mostrare al mondo quello che siamo: forse poche giornate hanno rappresentato meglio il nostro paese di quella che abbiamo appena vissuto.