Coronavirus: il Paese delle task force, se non ne fai parte sei sfigato - Affaritaliani.it

I Hate Milano

Coronavirus: il Paese delle task force, se non ne fai parte sei sfigato

In Italia sono state create troppe task force, una valanga di gente che non ha le idee chiare su nulla

Coronavirus: il Paese delle task force, se non ne fai parte sei sfigato

"Accoronati", la nuova rubrica di Affaritaliani.it Milano. Di Francesco Francio Mazza

Ormai in Italia ci sono solo due gruppi di persone: il gruppo di chi  NON fa parte di una task force e il gruppo di chi fa parte di una task force. Ovviamente, il secondo gruppo è assai più numeroso del primo.
La nuova task force di ieri, perchè ormai ne nasce una al giorno, è la task force “Donne per un nuovo Rinascimento”, una task force nuova di zecca voluta dal Ministero delle Pari Opportunità per affrontare il tema “dell’empowerment femminile”.
Poi c’è la maxi task force del Ministero dell’Innovazione che dovrebbe sviluppare la benedetta app per il tracciamento digitale dei contagi. Si tratta di una task force talmente grande che come Voltron è stata suddivisa in otto sotto-task-force, forse perchè erano così tanti che, dovendo rispettare le norme sulla distanza di sicurezza, non hanno trovato una stanza abbastanza grande per starci tutti.
E come dimenticare la fondamentale task force, voluta da Palazzo Chigi, per difendere il popolo bue dagli audio di whatsapp? E quella voluta dal Ministero del Tesoro per attuare il decreto Cura Italia, a sua volta creato da una task force (la task force nella task force: taskforcinception!).
Ma attenzione: non crediate che le task force siano tutti uguali. Accanto alle task force dei Ministeri, come quelle sopraelencate, ci sono le task force a livello regionale, delle task forcine quindi, tipo questa della Regione Toscana, di cui ogni Regione si è dotata per svolgere esattamente gli stessi compiti che, in teoria, dovrebbero già svolgere le task force governative.
E poi, ovviamente, c’è anche La Task Force per eccellenza, quella gestita da Colao creata apposta per rendere la vita di Colao impossibile: nessuno, manco Colao, ha capito quali siano i suoi compiti e come questi compiti dovrebbero differire da quelli dei Ministeri e delle altre task force, ma evidentemente a task force donata non si guarda in bocca.
E non possiamo dimenticarci delle varie task force attivate dalla Protezione Civile, cui si aggiunge la task force speciale nominata apposta per coadiuvare il Supercommissario Fantasma Domenica Arcuri. C’e talmente tanta voglia di task force che ci sono anche le proposte di task force (del resto, l’attesa di task force è essa stessa task force): perfino Lapo Elkann non si è lasciato sfuggire l’occasione per dare il suo prezioso contributo e lanciare la propria idea di task force?
Per non parlare delle task force internazionali, come quella di cui è a capo il Sindaco Sala e che unisce le “capitali del mondo” : chissà se quando si riuniscono cantano l’Internazionale della Task Force. 
E a questo ci aggiungiamo anche i Ministri e i Ministeri con tanto di codazzo di sottosegretari, le due Camere del Parlamento con il loro numero esorbitante di parlamentari, i Governatori i Sindaci più narcisisti delle veline, le Giunte e i consigli regionali e comunali.
Una valanga di gente che non ha le idee chiare su nulla, se non sull’impellente necessità di telefonare ai giornalisti per comunicare di far parte di una task force, o meglio ancora di averla creata.
Purtroppo, l’unica vera task force di cui avremmo bisogno non l’ha ancora proposta nessuno: una task force che smonti pezzo per pezzo questa ridicola impalcatura di nulla creata da mercanti del niente, e poi cominci – finalmente – a fare qualcosa.