I Hate Milano

Coronavirus, non abbiamo nessuno a cui rivolgerci. Se non a noi stessi

Coronavirus, a chi possiamo affidarci? Non al Governo o ai giornalisti, ma nemmeno ai virologi e agli economisti

Coronavirus, non abbiamo nessuno a cui rivolgerci. Se non a noi stessi

"Accoronati", la nuova rubrica di Affaritaliani.it Milano. Di Francesco Francio Mazza

Non il Governo che ha prodotto una montagna di decreti caratterizzati dall’umiliazione della parte produttiva del Paese – quasi che produrre reddito sia una colpa invece che un merito – e i cui aiuti promessi, peraltro, non sono mai arrivati e chissà quando e come arriveranno.
Non Contecasalino, che è andato avanti a spanne con l’unica bussola del like su Facebook e che continua a parlare di coronabond quando è evidente che non ci crede più nemmeno lui.
Non l’opposizione che ha controproposto tutto per non proporre nulla e certamente non Salvini la cui invocazione al “cuore immacolato di Maria” fa provare vette di imbarazzo per interposta persona mai provate prima.
Non i giornalisti, mai come questa volta imbarazzanti, incapaci di sfuggire alle logiche di appartenenza politica nemmeno davanti a una sciagura di queste dimensioni, per tacere della vagonata di fake news che ci hanno propinato.
Non i virologi, gli epidemiologi e tutto il resto del codazzo di scienziati del senno di poi, sicuri solo del proprio narcisismo, che invece di ammettere candidamente di non sapere nulla di un fenomeno sconosciuto continuano a riversare idiozie pur di strappare un’altra intervistina da condividere sul proprio profilo Instagram.
Non l’OMS, banda di ciarlatani asserviti alla politica, i cui esponenti ancora vanno in giro a dire che le mascherine non sono necessarie.
Non la classe imprenditoriale italiana, che si è scoperto essere composta quasi interamente da paraculi che nemmeno pagano le tasse in Italia nonostante producano in Italia ma si presentino, nel mondo, come alfieri del made in Italy, portati in palmo di mano dai giornalisti di cui sopra che mantengono e finanziano in un sporco suk di favori e controfavori.
Non gli economisti, le cui teorie neoliberiste se ne sono andate tranquillamente giù per lo scarico del cesso come sempre accaduto in tutti i momenti che contano davvero - vedere alla voce “crisi del 2008”.
Non il Papa che cita Fabio Fabio, scrive di suo pugno al no global Luca Casarini, e telefona in diretta sulla Rai dicendo “mi avete riconosciuto?” come un vecchio zio la vigilia di Natale.
Non l’Europa, che ha fatto di tutto, ma veramente di tutto, per dare ragione ai personaggi scapestrati che da sempre vanno a raccontare ogni nefandezza sul suo conto.
Non la Cina, che ha la mostruosa responsabilità di averci trascinato in tutto questo e nemmeno gli Stati Uniti, che avrebbero potuto salvare il mondo occidentale e non lo hanno fatto, accorgendosi dell’epidemia solo quando era troppo tardi.
Nessuno, insomma, non abbiamo letteralmente nessuno a cui rivolgerci.
Se non a noi stessi.
Cerchiamo almeno di aiutarci.