Da NoLo-chic a Scampia Milano: la strategia per militarizzare. I HATE MILANO
Milano si risveglia con una situazione-sicurezza nelle periferie definita "fuori controllo": ma l'emergenza c'è o non c'è?
La sicurezza e' un tema molto bizzarro. E' il tema su cui, più di tutti, il potere dei media si fa sentire, contribuendo in maniera determinante a creare o a non creare una sensazione di pericolo nelle persone.
Un esempio su tutti e' quello della cosiddetta "movida" (Dio ci perdoni per l'uso di questa parola, di cui purtroppo e' ormai invalso l'uso): per anni gli articoli di cronaca locale del Corriere ci hanno raccontato di come il quartiere Ticinese o i Navigli fossero un luogo dannato, paragonabile a un girone infernale in cui tutto era concesso. Poi e' arrivato Expo e c'era l'esigenza di rendere la città appetibile per i turisti europei, non abituati alle nostre norme tutte transenne e cancellate create ad hoc. E così, dell'emergenza-movida per i quartieri del Ticinese o della nuova Darsena - vera e propria "copertina" della Milano di Expo - non si e' più' parlato, e i Residenti, un tempo coccolati, sono stati abbandonati a loro stessi.
Il problema e' quindi stato risolto? No, il problema e' sempre lì, intatto: i Residenti imprecano perché non riescono a dormire e la gente continua a uscire la sera perche' vuole vivere la città. Semplicemente, e' cambiata la percezione: i giornali non ne parlano, e quindi il problema non viene percepito dall'opinione pubblica.
Ora si parla di periferie. Come detto ieri, avevamo salutato la campagna elettorale nella convinzione che via Padova fosse NoLo - North of Loreto, facendo il verso ai quartieri chic di Manhattan - un quartiere in ripresa dove si faceva largo l'integrazione a colpi di hipsters e cibo etnico. E pensavamo, fino a ieri, che Sudamerica a Milano volesse dire Tropicana in viale Bligny e - un tempo - festival estivi al Portello.
E invece nisba, scopriamo ieri che la situazione ormai e' "fuori controllo" e che la polizia non basta, ci vuole addirittura l'esercito. E forse (come dice il saggio, "a pensar male si fa peccato, ma col Corriere sempre ci si azzecca") non e' un caso che l'home page del Corriere ieri sia stata disegnata in questo modo: apertura su un'operazione di polizia e sotto notizia sui militari, con sondaggio incluso. E' evidente come l'apertura contribuisca ad influenzare il lettore circa la domanda successiva. Se invece della droga si fosse dato spazio a una notizia diversa - per esempio un'intervista ai tanti sudamericani che in via Padova lavorano, per sapere la loro opinione - e' chiaro che il merito sarebbe stato lo stesso, ma il contesto - e quindi la percezione - completamente diversa. Anzi, forse a ben vedere non e' nemmeno un caso che l'operazione di polizia sia scattata proprio dopo le parole di Sala (o viceversa).
Sembra, quindi, che sia in atto un processo di cui non conosciamo la motivazione, ma che punta a creare allarme nei cittadini per far sembrare la scelta di chiamare l'esercito assolutamente necessaria, anche se - e i distinguo ascoltati ieri hanno fatto salire un po' di tristezza - questa scelta sia in netto contrasto con le attese e la sensibilità di chi ha votato centrosinistra. Intendiamoci: la sicurezza e' un tema, ci mancherebbe. Ma qui il tema e' un altro. Qui il tema e' se ci sia o non ci sia un'emergenza, un qualcosa di ingestibile. Poniamo che l'emergenza effettivamente ci sia. Davvero qualcuno crede che se la città e' fuori controllo, allora bastino dei presidi fissi, statici per contrastarla composti da alcuni ragazzotti con la faccia che scoppia di noia?
Se so che in un dato punto ci sono i militari, e da lì non si muovono, per quale ragione io che devo delinquere non vado a farlo a un paio di isolati di distanza? Sembra davvero un modo sciocco di fronteggiare una supposta emergenza, non trovate? E del resto, se c'e' un'emergenza, di chi e' la colpa - chi non ha vigilato affinché l'emergenza non scoppiasse - dal momento che l'Amministrazione e' grosso modo la stessa degli ultimi 5 anni?
Allora avrebbe più' senso proporre le ronde. Ma le ronde, abbiamo letto dalle parole del delegato alle periferie Mirko Mazzali (che e' persona molto capace e preparata) sono da evitare. E allora a che servono 'sti militari? A stare fermi con il mitra in mano a guardare le mamme a passeggio? Ma scusate - come dice qualcuno - ma i militari statici non c'erano anche prima? E se c'erano anche prima, allora perche' adesso e' scoppiata l'emergenza? Sono inefficaci? E allora?
Noi si capisce la logica. Abbiamo capito che ci saranno "centinaia di milioni di euro investiti nelle periferie a dicembre" come ha detto ha scritto l'Unita' indossando l'elmetto. Ma questo non cambia la questione, che - lo ripetiamo - e' altra: se c'e' l'emergenza, allora un pugno di militari in qualche angolo della strada non servono a nulla. Se non c'e' l'emergenza, allora ci dovete spiegare perché state facendo di tutto per convincerci, con toni che - in alcuni casi - ricordano il miglior Riccardo De Corato.