Home / Milano / I Hate Milano / Di Darsena e altri "splendori": l'anti epopea di I Hate Milano I Hate MilanoMercoledì, 26 ottobre 2016Di Darsena e altri "splendori": l'anti epopea di I Hate Milano Condividi Chiudi Oggi parliamo di quel gioiello architettonico che e' la Nuova Darsena, simbolo della Rinascita Milanese seguita a quell'evento straordinario chiamato Expo. Gia', perche' l'Esposizione Universale non e' stata solo il volano di uno spettacolare miracolo economico, di cui oggi da milanesi gustiamo i frutti sotto forma di infinite opportunità lavorative, prosperita' economica, benessere e instancabile fermento culturale; e non e' stata nemmeno solo un momento di presa di coscienza collettiva circa il problema globale del Cibo e della Nutrizione, che ha portato all'affacciarsi, con prepotenza, di una nuova sensibilita' collettiva, un vero e proprio miracolo etico che ha coinvolto e sconvolto un'intera generazione, quella dei Millennials, ora completamente disinteressata agli smart-phone e alla tecnologia ma estremamente attenta ai problemi della Fame nel Mondo. No, Expo e' stata anche la grande occasione con cui Milano si e' rifatta il trucco, agghindandosi di capolavori architettonici immortali come appunto la Nuova Darsena. Ma dico, dove potete ammirare oggi, una simile meraviglia di edificio quale "il maxi-baracchino di Gigi Lo Zozzo"?Guardate che linee, che design! Un'opera che - lo diciamo? Ma si, diciamolo! - guarda negli occhi le altre grandi opere degli architetti italiani nel mondo e da loro del tu, non avendo nulla, assolutamente nulla da invidiare. E che dire de "l'Enigma Bianco"?Questa elegante, raffinata parete bianca-calcinaccio, che rende il paesaggio Darsenico intrigante come un cantiere abbandonato in provincia di Dalmine? Senza nulla togliere, si intende, a "Lu' Ciottolato de Pescara"..Ovvero l'audace - ma riuscitissimo - ciottolato che, come i lungomari del basso Adriatico, riesce nel miracolo di coniugare antico e moderno, la Milano dei nostri nonni con quella che sara' dei nostri nipoti. Insomma, questa Nuova Darsena e' davvero una festa per gli occhi, e ci fanno sorridere coloro che lamentano la scomparsa delle originali mura spagnole, o il fatto che il ponte che collega le due sponde invece che esser stato costruito all'altezza di via Vigevano (come in numerosi progetti bocciati) sia stato costruito in fondo, dove non serve a un accidente di niente. Simili capolavori sono talmente in anticipo sui tempi che e' del tutto normale che la generazione a loro coeva non capisca fino in fondo la loro ragione d'esistere. Diciamolo forte allora, e diciamolo tutti insieme: evviva la Grande Architettura, evviva la Grande Milano, evviva la Nuova Darsena! P.S. Contrariamente a quanto pensa il 90% degli studenti o dei lavoratori arrivati a Milano durante lo scorso decennio e poi trasferitisi all'ombra della Madonnina, la Darsena esisteva anche prima. C'era la Fiera di Senigallia invece del baracchino di Gigi Lo Zozzo, c'era la storica hall of fame con i graffiti dei THP (storica crew di Milano, i cui alcuni membri avrebbero poi conosciuto il successo come artisti affermati) al posto dell'Enigma Bianco e le Mura Spagnole al posto del Ciottolato di Pescara. Era bellissima, e ci spiace per voi che non l'avete mai vissuta.La Darsena di Milano Argomenti darsena di milanoi hate milano